Citazione:
Originalmente inviato da Indoor Ieri sera ho finito il catapultino da 70 cm.
Presto posterò un cinquantina di foto che ritraggono i vari passi della sua costruzione
Paolo |
Prima di postare la serie di foto che ho fatto durante la costruzione dell'ultimo catapultino da 70 cm di AA voglio fare una considerazione sull'utilizzo del depron e del suo rivestimento in VTR rispetto alla tecnica della costruzione dell'ala partendo da una tavoletta di balsa.
Il balsa adatto (quarter grain, credo si scriva così) oggi è quasi introvabile e se lo si trova ha prezzi piuttosto alti.
La sagomatura del balsa è più lunga di quella del depron e, per me importantissimo, è impossibile ricavare dei bordi di uscita così sottili in confronto al depron rivestito in VTR.
Inoltre la successiva verniciatura del balsa per quanto si faccia attenzione provoca delle tensioni nella zona del BU che modificano il BU che non rimane con il tempo perfettamente diritto.
E per finire un'ala in balsa pesa di più di un'ala in depron e VTR
Il tempo per la costruzione di un'ala con le due tecniche è a vantaggio del depron in quanto l'ala esce senza la necessità di essere verniciata.
La possibilità di inserire longheroni in carbonio inoltre fa di che quella di depron sia veramente robusta.
Non ho invece argomenti per l'utilizzo del balsa da parte dei convinti costruttori di balsetta con lancio a mano...credo che loro apprezzino il legno per motivi di amore verso tutto quello che è tradizione e ricordo dei tempi passati e su questo nulla da eccepire....ma se provassero a costruire un'ala in depron e VTR....forse cambierebbero idea e alternerebbero balsa e depron.
Torniamo comunque alla presentazione, sperando che il lungo lavoro di postare come io faccio i catapultini vi invogli a realizzarne qualcuno, con la tecnica che crede, prendendo anche in considerazione la mia che non è affatto innovativa, ma conosciuta da anni, specialmente dai costruttori di modelli da F3K.
Le spiegazioni sono una sequenza di didascalie alle foto che allego, 5 per ogni post visto che non se ne possono mettere di più ogni volta.
La presentazione è a blocchi, per chiarezza...li metterò in successione e credo ci vogliano più gg, man mano che ho tempo.
Di seguito presento la sagomatura del depron.
Il depron esiste solo in spessori da 3 e 6 mm.
Lo spessore del depron che utilizzo è di 6 mm (in commercio esistono solo lastre quadrate di mt 1,25)
Il taglio è fatto seguendo una sagoma in carta. Per tagliarlo appoggiarsi ad un piano di lavoro in legno ed utilizzare una lama appuntita (io utilizzo una lama da bisturi) molto inclinata. Il taglio va fatto in successive passate fino a sentire la durezza del legno del tavolo. La lama deve essere spesso
arrotata (il depron toglie il taglio alle lame molto rapidamente) e la tecnica, per il taglio sul depron, la ho scoperta casualmente. E una tecnica strana, ma è efficace, provate!
La lama che non taglia più dovrete passarla sopra carta vetrata del 100, più volte tenendola naturalmente inclinatissima, sia da una parte che dallaltra. In questo modo oltre a ravvivare la punta della lama
frastaglierete il taglio (cioè il contrario della tecnica tradizionale che crea un taglio perfettamente continuo) e constaterete che il depron si taglia poi benissimo.
Per sagomate il depron dovrete avere a disposizione un serie di tamponi, di varie misure, con carta vetro che varia da 220 a 600. Ottimi sono quelli che si vedono in foto che sono in vendita nei negozi di modellismo più forniti. I tamponi più larghi sono invece in legno. La carta viene applicata con nastro biadesivo largo 50 mm e può così essere facilmente sostituita.
Per la sagomatura è necessario tracciare (io uso la comune penna biro perché i pennarelli hanno linchiostro che penetra troppo nel depron e tendono anche a spargersi sulla superficie una volta a contatto con la polvere del depron)
Traccio usando sempre la sagoma, tre linee come di vede in foto, che serviranno come riferimento per la sagomatura. Quando la linea scompare dovrete naturalmente arrestarvi nel carteggiare.
La fase più delicata è la sagomatura della parte posteriore che termina con il BU che dovrete in pratica portare a zero, ma è una cosa semplicissima se avrete pazienza.
La prima fase è quella della sgrossatura che farete con tamponi con carta vetro del 150 e poi del 220. Questa fase, come si vede in foto, viene fatta appoggiando la parte finale della sagoma a circa 8/10 mm dal bordo del piano di lavoro in modo che il BU non possa mai scendere sotto circa 1,5 mm. di spessore. I vari tamponi debbono sempre lavorare a
tirare verso il BU mai spingendoli verso il centro della sagoma, pena la rottura del depron e la inevitabile inutilizzazione della sagoma.
SEGUE