Evidentemente è destino che noi non si debba essere d'accordo quasi su nulla. Pur concordando sull'inaffidabilità delle radio fino ad una certa epoca (soprattutto dei servi...) trovo che la storia dei motori che facevano tirare moccoli prima dell'avvento dell'avviatore sia una sciocchezza enorme alla quale può credere solo chi di motori a scoppio non ha mai capito nulla. Ho cominciato a massacrarmi le dita nel 1967 con un Taifun Hobby ed ho smesso nei primi anni '90 dopo aver maneggiato di tutto: diesel, glow a 2 e 4T e spark d'epoca a benzina. I miei motori, superata la fase di apprendimento iniziale, sono SEMPRE partiti se non al primo colpo, entro 4 o 5 al massimo. Chi volava e faceva gare (motomodelli da volo libero OT) con me in quegli anni lo sa bene e sa anche che quando qualcuno aveva un problema spesso veniva da me per risolverlo. Non c'era nessun segreto in tutto questo. Semplicemente avevo imparato a rodare i motori al banco come si deve, li tenevo sempre perfettamente puliti, usavo la miscela giusta per quello specifico motore (un lappato e un ABC hanno esigenze molto diverse) e soprattutto sempre fresca. L'avviatore era roba da velocisti (che non avrebbero potuto mettere in moto altrimenti con quei rapporti di compressione e quelle eliche minuscole) o da mezze seghe.
Se un motore non parte a mano con estrema facilità, o è mal regolato o ha dei problemi e quindi è inutile insistere con l'avviatore. Fermo restando poi che con certi motori, nello specifico i diesel e quelli su bronzina, usarlo è un errore colossale.
Coi diesel si rischia il blocco idraulico e la rottura della biella, mentre con quelli su bronzina questa si ovalizza subito, in quattro e quattr'otto il motore comincia a pisciare miscela dall'albero e fine dei giochi!
Bisogna dire che, almeno fino a quando i motori a scoppio hanno avuto un mercato, l'avviatore è stato una manna per i produttori perché mai come allora i motori duravano poco!
Comunque per me è tutta acqua passata e i miei motori (il più vecchio è del 1937) riposano nelle loro brave vetrinette. Belli, tecnicamente affascinanti, ma superati. Usare un motore di quel tipo oggi può essere giustificato solo da una grande passione o da una grande nostalgia (tanto di cappello in entrambi i casi, ovviamente!) ma non certo da considerazioni di carattere pratico visto l'enorme gap di efficienza complessiva a vantaggio dell'elettrico. L'unica eccezione la potrei fare per i grossi motori a benzina, ma, anche in quel caso, molto meglio un sicuro ancoraggio del modello a terra ed una manina allenata, che un aiutante che trattiene il modello (non si sa quanto solidamente...) e l'avviatore. Si rischia molto meno.
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