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Visti oggi a Ozzano due voli dal vivo di Bert Kammerer con flaybarless Brain entrambi con forte vento (soprattutto il secondo).
Due sono le cose che ho notato:
a) Voli fluidi, "puliti" e senza "sbaffi".
Questo, a mio avviso, dimostra già che la centralina fa fare al modello esattamente quello che il pilota vuole che il modello faccia senza che si generino comportamenti anomali nelle traiettorie o interazioni che poi il pilota dovrebbe continuamente correggere (e gli errori e le conseguenti correzioni sarebbero inevitabilmente visibili).
b) Si è preso dei bei rischi facendo davanti alla piazzola manovre a bassissima quota viste anche le folate di vento.
Quest'altra cosa pur diversa dalla precedente dimostra ancora di più che la centralina dà al pilota un'elevata fiducia nella risposta, reazione e precisione di manovra.
c) Manovre veloci, rapide e a bassa quota davanti alla piazzola ma anche volati molto ampi e ad elevata velocità nostante il vento, sia contro che a favore.
Anche questo dimostra il buon comportamento della centralina ad elevata velocità relativa del vento che impedisce delfinamenti o altri fenomeni tenendo ben sotto controllo il modello anche con rapide inversioni di passo.
Certo mi direte, uno come Bert farebbe volare bene anche uno scarpone. Su questo non ci piove e siamo tutti d'accordo. Ma se Bert non avesse potuto o non fosse stato anche in grado di programmare la centralina come un guanto e come più preferiva "alle proprie dita e i propri neuroni" i voli che avrebbe fatto sarebbero stati sicuramente ed ugualmente spettacolari, ma un pò più alti, un pò più lenti e un pò più "sporchi".
Quest'altra cosa dimostra che i parametri programmabili del software consentono di adattare il comportamento del modello alla propria "pelle".
Sicuramente alcuni non saranno d'accordo con le mie fin troppo banali considerazioni, ma le faccio solo in base alle mie personali esperienze con le diverse centraline flaybarless che ho fin quì provato.
Ciao
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