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Vecchio 21 maggio 12, 09:07   #98 (permalink)  Top
alexdiroma
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Io posso dire che da tempo, nel campo aquilonistico, abbiamo un'associazione di promozione sociale (Tivolivola) che utilizziamo per avere una visibilità verso l'esterno, per l'assicurazione RC che così possiamo stipulare in gruppo e non individualmente, e per poter effettuare manifestazioni anche all'estero. Le modalità burocratiche sono ridotte veramente all'osso, per non dire nulle, finalizzate essenzialmente al riconoscimento dello status verso le amministrazion che occasionalmente patrocinerebbero i nostri incontri (d'obbligo il condizionale). La normativa è la legge 383 del 7 dic 2000 e in pratica consiste nel redigere uno statuto che descriva il funzionamento degli organi sociali. Ai soli fini assicurativi non è necessario registrare lo statuto, mentre per il riconoscimento va registrato e il riconoscimento da parte dello Stato lo si ottiene dopo un certo numero di anni di "esistenza in vita". Questo serve ad ottenere convenzioni e benefici(pochi o nulli nel Lazio), e qualche patrocinio (coppe e targhe).
In soldoni, gli oneri sono:

Il presidente dell'associazione diventa il legale rappresentante.

I soci hanno diritti e doveri sanciti dal regolamento, che può contenere di tutto ciò che è legalmente consentito, e sono tenuti al rispetto delle regole.

L'appartenenza all'associazione deve essere discriminante e non può essere legata al possesso di quote di natura patrimoniale.

Va tenuto aggiornato l’elenco dei soci e va effettuata almeno un’assemblea dei soci che approvi lo statuto e nomini almeno il presidente.

Gli introiti possono essere, oltre che le quote sociali, anche da prestazioni di servizi, erogazioni liberali da parte di terzi (sponsorizzazioni) solo se legate alle finalità previste dallo statuto, ad esempio, se un negozio dà dei soldi all'associazione per una manifestazione, con quei soldi si può pagare il ristorante per il pranzo sociale offerto agli ospiti.

In caso di scioglimento il patrimonio deve essere devolutoad altra associazione utilità sociale.

Gli oneri fiscali si riducono alla conservazione delle fatture per un periodo definito. Non abbiamo mai fatto 760 o simili, ma non so se perché non siamo mai arrivati al minimo o se perché esentati.

So per certo che l'attività di ristorazione nella sede sociale ha una sua regolamentazione a parte ma non ne so nulla.

Sul web si trovano modelli di statuto predisposti, ma se interessa posso postare il nostro.

Se permane l'interesse, si potrebbe preparare anche qui sul thread lo statuto, poi quando c'è un accordo si fa un'assemblea e ci si costituisce.
Io propongo l'art 8: modalità di effettuazione delle assemblee
"L'assemblea dei soci è legalmente costituita quando il numero dei boccali di birra, di tipo approvato al succ. art. 9, supera di almeno il doppio dei soci partecipanti"
Chi è d'accordo?

Alessandro
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