Citazione:
Originalmente inviato da Sergio_Pers Tranquillo che come "arbitro magnante" Cecco non manchera'...
Salvo un sano dubbio che un'ala "vincolata" a terra si comporti come un'ala libera, concordo con il "twist" ma sono in disaccordo con il NRey (punto 3)
20 nodi sono poco piu' di 10 mt/sec e su una corda di 1 metro ( non credo che la "penna" abbia una minore estensione) siamo gia' quasi a 700.000 NRey arrivare ed oltrepassare il milione e' un attimo....forse i pylon ...
Ti chiedo conferma o smentita alle mie supposizioni:
1° vela, solidale con l'albero, ruota con esso ed il centro di rotazione e' l'albero stesso... quindi ruota sul BU
2° vela, indipendente, ma viene fatta ruotare su un asse arretrato rispetto al BU (miii quanti rinvii )
Ti sei dato una spiegazione per il gap esistente fra la prima vela e il cosidetto flap ?
Sergio |
Non ti capisco bene, comunque:
La prima ala ruota poco dietro il suo BE ovvero sul traverso anteriore dove poggia il tutto. Essa si porta dietro la seconda che ruota più avanti del BU della prima.
La scotta principale, incocciata dietro a tutta l'ala, regola l'apertura di entrambe e, come in qualsiasi deriva o catamarano è regolata continuamente dal timoniere che la usa per mantenere lo scafo sopravento a pelo d'acqua oltre che per fare la rotta... ovviamente.
Una seconda scotta regola il camber ovvero l'angolo tra le due ali, più piatto di bolina e/o con più vento, più largo di lasco e/o con meno vento.
Una terza regola il twist ovvero la svergolatura della parte posteriore che chiamiamo flap ma secondo me sarebbe più giusto chiamere come seconda ala. Tieni conto che le tre sezioni sono unite tra loro sul BU quindi la regolazione agisce svergolando anche strutturalmente le tre sezioni.
Poi ci sono quelle del fiocco e del gennaker.
Qualcosa puoi vedere
QUI anche se il cameraman era più occupato ad inquadtare la faccia di Bruni e non quello che indicava.
Se trovate in rete qualcosa di più tecnico che non le interviste benvenga.
Tieni conto che in qualsiasi randa di katamarano ci sono almeno tre scotte di regolazione: la principale, il cunningham che tira l'inferitura ed il tesabase, cui si possono aggiungere un eventuale vang, una che regola la rotazione dell'albero una che regola il carrello ovvero il punto di scotta sulla barca ed una che regola la tensione delle crocette ovvero la curvatura dell'albero. e questo solo per le regolazioni in navigazione. Nel caso degli AC, potrei sbagliarmi ma ci sono meno regolazioni. forse, come dici, più complesse dal punto dei rinvii ma meno da quello della manovra. Certo, a chi vede dall'esterno e magari è abituato alla "semplicità" dei modelli volanti può venire il mal di testa ma si fa l'abitudine e dopo le prime scuffie perchè la scotta ti si attorciglia alle caviglie impari a tenere tutto in ordine o come si dice più correttamente in chiaro.
@Cecco:in effetti non riesco a trovare i dati ufficiali quelli che ti ho passato sono quelli comunicati dallo spiker, e coincidono con le mie sensazioni di spettatore. La velocità relativa dovrebbe essere più bassa di quella che pensi tenendo conto che le prove erano effettuate al traverso e magari tra partenza ed arrivo (500 m) le barche scendevano un pò non appena riuscivano ad alzare lo scafo sopravento.
A presto m.