Ieri sera una tegola mi è caduta in testa all'ora di cena.
Lorenzo Cotella mi avvisa al telefono della scomparsa di Leardo.
Ma come ? E' vero di anni ne aveva un bel po' e mancava da Campo Guadio da un paio di mesi, ma questa cosa non era per niente inusuale, ormai da qualche anno passava la stagione fredda senza farsi vedere.
Era venuto a volare fino a metà Novembre coi soliti due modelli che lo accompagnavano tutti i giorni, domenica esclusa che dedicava alla visita di controllo al "nostro" aeroporto, come lui lo chiamava.
Veniva con un aliante, di nome Stradivarius, progettato e costruito negli anni 70 per le gare RCV e trasformato in elettrico, con cui si allenava in continuazione per l'Autonomy e con un Condominio Dancer che usava poi per rilassarsi.
In tutto almeno un'ora di volo tutti i giorni.
Proprio sabato il segretario di CR-R.C. mi chiedeva cosa fare per la quota da versare alla FIAM a nome di Leardo e gli avevo risposto che era l'unico dei ritardatari per cui non avremmo avuto problemi.
Invece.......la brutta notizia.
Leardo cominciò il modellismo negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale assieme a Adriano Castellani, dopo gli eventi bellici che videro Leardo inviato in Russia e Castellani al lavoro a Guidonia, si ritrovarono e cominciarono la commercializzazione di modelli.
La loro avventura congiunta come "industriali" durò poco, ma portò, dopo la separazione, alla fondazione dell'Aviomodelli da parte di Castellani.
Dopo il volo libero, Leardo si cimentò anche nel Volo Vincolato Circolare costruendo modelli da velocità con notevole successo.
L'unica interruzione nella vita di aeromodellista di Leardo coincide con il matrimonio e la creazione di una sua famiglia, come succede a tanti.
Quando riprese si dedicò al radiocomando, dedicandosi in modo particolare ai veleggiatori e motoveleggiatori, nelle cui categorie vinse diverse volte il Campionato Italiano.
La foto che allego è del 2010 e certifica un'altra grande passione di Leardo: il buon cibo.
Ci mancherai Leardo, ciao.