la verità delle cose è che l'aeromodellismo si è sempre fatto senza passare giorni con la calcolatrice in mano. baricentro, carico alare, motorizzazione, quando tutto quaglia a spanne, si va in volo e non ditemi che non è così.
progettare un aeromodello da 0 non rende meno valide le leggi spannometriche dell'aeromodellismo, posto poi il fatto che essendo i modelli costruiti uno per uno manualmente da un operatore che solo in rari casi si può dire esperto, rende tutto l'ambaradan un'accozzaglia di legname magari calcolato ma con fattori di indeterminazione enormi al suo interno.
quello che dicevo all'inizio, mi permetto di citarmi 'avere un dato numerico sulla velocità di portanza è qualcosa di moooolto indicativo e poco effettivo'
se poi qui vogliamo fare un pur parlè generico, ci sta tutto, ma non facciamo passare come indispensabili calcoli al di là della comprensione dell'aeromodellista e della persona media in generale, scanso poi il fatto che dove la comprensione non arrivi, si passi al nozionismo che ha la medesima autorità ed efficacia dello snocciolare numeri che in ogni caso non avrebbero senso.
cambiare un parametro implica il conoscere, lavorando a tavolino, quale sarà l'effetto reale di detto cambiamento sul VOLO del modello e una cosa del genere non è alla portata di nessuno in quanto richiede una prova e contro la pratica la teoria non serve a niente.
che progettiate o costruiate da progetto, limitatevi a peso, baricentro, carico alare e spinta. andare oltre è come comprarsi un super computer della nasa per giocare a spider.
mav
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Figlio virtuale di wipstaf, aspirante gigamodellista, autocostruttore di barconi volanti con tendenze alla perdita cronica di portanza e all'esaurimento precoce delle batterie.
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