un albero in carbonio ha un carico di rottura a cui corrisponde uno sforzo fissato.
La domanda è: quale tipo di sforzo può essere prodotto in un micromagic sotto raffica?
in prima approsimazione potrebbe essere uno sforzo pari al peso ( circa 900 gr) che un albero in carbonio 5x4 riesce a sopportare in statica, se poi la barca cade dal tettuccio della macchina i 900 grammi diventano molti di più data l'energia potenziale della caduta.
Ma analizziamo gli sforzi senza traumi nelle varie andature:
- di poppa il vento relativo è inferiore al vento reale e gli eccessi di portanza delle vele concentrato nel centro velico fanno coppia con la resistenza dello scafo che comporta un momento che fa ingavonare lo scafo aumentando la distanza fra il Centro di Carena e il centro di gravità su cui fa leva il peso della barca per raddrizzare longitudinalmente la stessa, inoltre in questa posizione l'albero è una trave (dal punto di vista degli sforzi) incastrata da una parte sullo scafo e trattenuta dal paterazzo all'altra estremità in questo caso il carico è ridotto;
- di bolina fino al traverso il vento è superiore al vento reale e quanto detto per l'andatura di poppa vale anche in questo caso il braccio è la distanza fra il centro velico e il centro di deriva. La reazione sotto raffica è più veloce in quanto il momento raddrizzante è minore però in questo caso l'albero non è una trave (dal punto di vista degli sforzi) ma una mensola incastrata solo allo scafo (per alberi senza sartie come è d'uso nel MM) in questo caso il carico e superiore al doppio.
Quanto detto non considera le raffiche e la discontinuità degli sforzi che possono creare fenomeni imprevedibili con risonanze e fluttuazioni che aumentano considerevolmente il carico sull'attrezzatura.
Sono interessanti e da approfondire gli aspetti della rottura di un albero in un modello a vela.