Citazione:
Originalmente inviato da luigismith ti serve:
l'occorrente:
1)pinze autobloccanti, quelle da chilurgia vanno bene, come anche una terza manina con i bracci abbastanza lunghi, pinze normali con degli elastici legati sul manico... in sostanza vi serve qualcosa che vi consenta di tenere le parti in posizione e che resista a delle piccole sollecitazioni
2)pietra refrattaria serve una superficie in pietra refrattaria sulla quale lavorare (scegliete la superficie a seconda delle vostre esigenze
3) un cannello io
4)bacchette di castolin
LA TECNICA:
bisogna preparare le parti da saldare sulla superficie refrattaria e assicurarle alla posizione desiderata mediante le pinze, pesi, quello che volete (vi consiglio di pinzare nella parte più lontana possibile da dove effettuerete il punto di saldatura.
una volta pronto, accendete il cannello, taratelo con una fiamma piuttosto viva e "mirate" sul metallo, nel punto preciso sul quale volete saldare, per una resa ottimale bisogna fare una premessa: la fiamma dal cannello esce in 2 colori, prima blu, poi diventa gialla.il punto di maggior efficienza è alla fine del blu, ed è proprio quella parte che deve venire a contatto con l'incrocio delle parti da saldare. tenete in posizione finchè il metallo non diventa rovente (rosso)a quel punto a pochi millimetri posizionate l'estremità della bacchetta di castolin, attendete che cada la goccia... FATTO! lasciate raffreddare a temperatura ambiente.
i tempi di raffreddamento sono molto importanti per la resa finale del pezzo: più lento è il raffreddamento, tanto più vengono preservate le capacità armoniche del metallo, se invece forzate il raffeddamento (immersione della parte in acqua fredda subito dopo la saldatura) il metallo si irrigidisce, diventando più duro e perdendo di elasticità.
bene, credo sia tutto. |
Ho lavorato per 20anni come tecnico dell'allora Olivetti e saldare al casolin era quasi all'ordine del giorno, quoto il sistema di saldatura descritto, unica cosa che voglio aggiungere è di avere l'accortezza di utilizzare sempre l'ugello più adatto alle superfici e agli spessori da saldare, per evitare di "cuocere" o non scaldare a sufficenza il metallo, inoltre voglio ricordare che le parti da saldare devono essere scartavetrale (o limate) ed essere ripulite da ogli genere di grasso, io adoperavo la benzina "avio" o la trielina.
Le barrette di castolin, non so ora, ma al tempo bisognava prima leggermente scaldarle e poi "sporcarle" con la polvere per saldature.
E comunque ci vuole un minimo di pratica prima di ottenere buoni risultati.
valerio