La sequenza di atterraggio che svolgo e che ritengo anche la più elegante è quella del quadrilatero.
Deciso di atterrare si fa un passaggio
controvento a media altezza sulla pista a quota e velocità costante, se si tratta di aerei complessi è il momento per estendere i flaps ed abbassare il carrello, oltre all'effetto "scenico" permette di controllare a vista il corretto funzionamento degli apparati.
A dipendenza della mole dell'aereo il quadrilatero sarà più o meno grande.
Finito il passaggio si esegue una virata più o meno dolce (dipede dai gusti) perpendicolare alla pista descrivendo il primo lato del quadrilatero, allontanando così il modello dalla pista (lo vedete di coda), si diminuisce manetta e inizia una lenta discesa sempre a velocità costante, la quota viene gestita dalla manetta e non dal cabra.
Percorsi dai 50 ai 100m si esegue nuovamente una virata a 90° sempre nella stessa direzione della prima, ora il modello vola parallello all'asse della pista e continua la sua discesa a velocità costante, un'altra virata a 90° e si ritrova nuovamente perpendicolare alla pista, ancora una virata di 90°, ed il modello si deve trovare sull'asse della pista nel suo centro (se si evitano correzzioni il tutto risulta preciso e pulito).
ora il modello procede verso di voi e si trova a pochi metri dalla pista, si riduce manetta (in base al modello e flaps a volte è neccessario mantenere un minimo di regime) e disegnando una linea retta con discesa costante posa le ruote davanti a voi.
Nel momento dell "touch-down" il cabra dovrà essere quasi completamente tirato, il che significa cabrare negli ultimi secondi, con dolcezza per arrotondare l'atterraggio.
Questa ultima fase, la più difficile, ma anche quella che riserba più soddisfazione è appunto di rasentare la velocità di stallo sfruttando il cabra di modo che l'aereo poggi le ruote alla velocità minima in tutta dolcezza.
Ecco secondo me cosa vuol dire "fare un buon atterraggio"
Saluti!