Ce l'ho anch'io, completa! E' stata la mia "bibbia" modellistica, in quegli anni (proprio nel '92 imparai a pilotare con il doppio comando..)!
A volte la riapro e gli dò una letta, tanto per rinfrescarmi un pò la memoria e farmi due risate.
L'enciclopedia è un opera tradotta dallo spagnolo, scritta anni prima da modellisti di vecchia scuola. Molti paragrafi, soprattutto quelli che trattano argomenti di teoria (fisica, aerodinamica) sono scritti in gergo pseudo-ingegneristico e con periodi estremamente intricati per spiegare cose molto semplici, che in un opera del genere andrebbero trattati in modo discorsivo. Uno che non ha studi alle spalle non ci capisce una mazza, e li salta, mentre uno che ha un pò di studi ed esperienza ritrova le cose che già sà benissimo, anche se bisogna parafrasare per capire cosa intende la frase, tanto il discorso è intricato, a volte
. Le parti che descrivono le categorie agonistiche sono ovviamente superate (all'epoca c'era ancora il limite dei 10cc 2t per le riproduzioni!). Le parti trattano la costruzione dell'aliantino, sono un pò anacronistiche... ricordo che spiegava come fare una naca motore... incollava vari blocchi di balsa, poi scavava dal pieno disegnando le sagome della naca sul blocco... una roba che neanche un mastro artigiano... assurdamente complicata..oggi si farebbe col poli a perdere e un pò di fibra... tra l'altro ricordo la frustrazione
di vedere i risultati perfetti nelle foto e cercare di capire come riprodurli.
Per non parlare dei fascicoli delle macchinine.. mi sembra di ricordare che c'erano delle elettriche con delle "tecnologie" che oggi farebbero ridere, come il regolatore: era una bobina enorme su cui c'era una squadretta metallica mossa da un servo, a seconda della spira su cui si spostava, regolava il voltaggio al motore...
Alcune parti, di contro, sono ben fatte ed ancora abbastanza attuali, come quella dei jet (anche se le turbine non esistevano proprio... tutto a ventola intubata!!)
L'errore di fondo dell'opera è che porta il lettore, neofita, ad avventurarsi in costruzioni molto complesse, adatte ad un esperto, considerandole
la costruzione "standard" di base di ogni modello volante. Poi c'è sempre il vecchio concetto che il neofita, prima di arrivare alla tanto agognata riproduzione o acrobatico, deve passare per una gavetta sfiancante, fatta di svariati aliantini a due assi, partendo da ali "altissime" e con un diedro da paura, andando poi a limare di aereoplano in aereoplano, fino all'ala bassa, descritta come un cavallo pazzo instabile che solo pochi manici eletti sono in grado di domare.
Comunque, anche se è un opera di qualità discutibile, ci sono legato emotivamente
e continuo a sfogliarmela la sera