Citazione:
Originalmente inviato da Max_71 Magu saresti un grande, io di solito provo al laghetto del parco urbano di Ferrara, ma se mi dai una mano e mi consigli un laghetto vicino a te mi avvicino anche a Bologna.
Ieri sera ho pensato anche io alla possibilità che si tratti di un problema di baricentro.
Senti un pò se la mia teoria quadra: Se un' elica cavita a causa dell'albero posizionato male secondo me lo scafo non arriva riesce a raggiungere la velocità massima, perchè in condizioni di massima potenza e, quindi di massima spinta, nel mio caso avrei un'elica che rimbalza dentro e fuori dall'acqua . Nel mio caso il fenomeno si verifica in accelerazione dopo avere rallentato. La differenza tra questa condizione e la partenza da fermo, in cui il problema non esiste stà nello spostamento del peso e quindi del c.g. Quando parto da fermo il c.g. arretra sotto l'effetto della spinta dell'elica e conferisce maggior trazione allo scafo. Quando invece rallento il c.g. per inerzia si sposta davanti e poi indietro quando riprendo a dare manetta. Questa oscillazione termina quando lo scafo riesce a raggiungere la velocità necessaria a stabilizzare la posizione del c.g. e quindi anche l'assetto si stabilizza.
Domani sera, figlia permettendo ti giro qualche foto
Ciao e grazie |
Le eliche dette
di superficie hanno dimensioni e passo maggiore di quelle che solitamente un motore potrebbe spingere se "immerse". Sono definite di superficie proprio perchè nel momento del funzionamento in acqua, teoricamente, lavora una sola pala (nel caso delle bipala). Condivido con tè l'idea che decelerando e ridando manetta si vada a crea re uan condizione di "posizione orrizzontale" che favorisce la cavitazione. Tale condizione persiste fino a quando la velocità sara tale da "scaricare l'eccesso di potenza" rispetto alla fatica di avvanzamento, cioè cessa la cavitazione.