Citazione:
Originalmente inviato da GIANNIMTB CIAO
sbaglio ho hai un'idrovolante?
un consiglio...ho acquistato i galleggianti per il mio minimag e volevo
provare l'ebrezza del decollo e atterraggio su acqua... ho qualche perplessità
sul bilanciamento che devo adottare e come l'aereo risponderà con quei cosi sotto.....
hai consigli? o servirà una canna da pesca!! |
Vivendo in un posto ndove c'è tanta acqua e pochi prati, giocoforza di idro ne ho fatti un sacco! quello dell'avatar è solo l'ultimo nato della serie, il primo e unico modello aircombat ww1 idro che abbia mai combattuto (e difatti cadde con onore, speronato dal Fokker di Accetta, ma conquistandosi un ottimo secondo posto). Trovi la sua storia qui
http://www.masali.com/Inside/Models/...burg/index.htm
compreso un breve filmato che ti consiglio di guardare, può essere utile per capire alcune importanti tecniche di controllo in acqua del modello, di cui ora ti vado a parlare.
Per prima cosa, un idro in volo non è tanto diverso da un modello terrestre, salvo che naturalmente la massa dei galleggianti lo rende pun pò più stabile in volo al prezzo dell'aumento della resistenza e del peso, quindi le prestazioni calano un pochino, ma non così tanto come sembra. In volo è un pò più sensibile al vento laterale, e un poco più pigro a rispondere ai comandi, ma ci si abitua in fretta.
Quindi non far pasticci col centraggio, mantieni lo stesso della versione senza galleggianti.
2. In acqua
C'è una leggenda che dice che gli idro abbiano bisogno di molta potenza per decollare dall'acqua, ma non è vero; ho ottenuto grandi soddisfazioni da idrovolanti motorizzati col Cox Babe Bee, che è un motorino da 0,8 cc (meno di un cc, dunque) e con dei normalissimi 400 a spazzole ridotti.
Semplicemente, hanno bisogno di farsi una bella corsa. E qui cominciano i guai, perché gestire un idro in acqua richiede un pizzico di allenamento: è molto facile capottare, a causa del vento laterale, se non si impara a tenere la direzione col timone e usare gli alettoni per tenerlo dritto sull'asse longitudinale. Il decollo va fatto tassativamente controvento, altrimenti è molto, ma molto facile ribaltarsi.
3. Planata idrodinamica
Sia gli idro a scafo centrale, sia quelli con gli scarponi, hanno sullo scafo (o sugli scafi) una specie di "scalino", che sugli scarponi è posto circa alla metà della lunghezza dello scafo. Deve essere messo un poco DIETRO al centro di gravità (diciamo un centimetro, un centimetro e mezzo per aperture alari fino a un metro e qualcosa, due cm per aperture fino a un metro e mezzo, oltre diventa importante calcolarlo correttamente e non andare a occhio). Tale scalino si chiama "Redan" ed ha la funzione di facilitare la planata idrodinamica; raggiunta una certa velocità, più bassa di quella di rotazione, il modello "sale" sul redan e plana sull'acqua. In questa configurazione diventa molto, ma molto più facile da pilotare che non quando flotta "a dislocamento", cioè con tutto lo scafo immerso; il timone prende molta più autorità e l'idro diventa molto meno sensibile al vento laterale.
Per aiutare il modello a iniziare la planata idrodinamica, la corsa di decollo va divisa in due fasi: nella prima si tiene tutto il timone a cabrare, per ridurre il rischio di ingavonare (cioè ribaltarsi di muso) finché non si ha preso un pò di velocità. Poi si toglie gradatamente il cabra finché il modello non plana sul redan, a questo punto lo si lascia correre per benino e (a meno che non decida di decollare prima da solo
) poi si stacca quando si è certi di avere la velocità sufficiente.
Noterai che in planata l'idro sembra suoi binari, va dritto in maniera impressionante. Come stacchi, la copia di reazione si fa sentire di brutto, quindi stai pronto col timone per correggerla.
4. Simpatiche ovvietà
La cosa più noiosa con gli idro è l'acqua, che entra dappertutto e rompe di brutto le scatole. Un semplice, quanto poco elegante, metodo per impermeabilizzare la radio è quella di infilarla in un preservativo; non sarà il massimo da guardare, ma sempre meglio che perdere il controllo radio a causa degli spruzzi.
Altra fesseria che spesso si sente dire aproposito di idro è che l'acqua increspata aiuta il decollo. Niente di più falso, in realtà le piccole onde fanno resistenza e rendono difficile il flottaggio. Meglio aspettare, per le prime volte, un momento di calma piatta.
Capita che a volte il timone non abbia abbastanza autorità per far tornare a casa il modello navigando a dislocamento. In questo caso, specie se c'è vento, l'unica è accelerare e farlo planare sul redan, come un motoscafo. Il controllo torna magicamente disponibile e il modello arriverà tutto contento sulla spiaggia. Non è facile, ma è divertente