da Bossaglia
Riporto un estratto di brani dal volume di Bossaglia "Il motore a due tempi di alte prestazioni" in particolare da pagina 124: Il motore destinato a fornire alte potenze specifiche che si ottengono con elevato numero di giri [
] Più alta deve risultare la pressione di lavaggio, ottenuta attraverso una riduzione di spazi nocivi, anche in considerazione del fatto che, ai regimi molto elevati, la effettiva quantità di miscela aspirata si riduce sensibilmente, e con questa la pressione di lavaggio. Ciò è valido in senso generale. A modificare in parte le cose interviene nei motori ad alta prestazione, l'impianto di scarico.
Appropriate dimensioni e conformazioni dell'impianto di scarico determinano, attraverso fenomeni pulsatori, regimi di depressione tutt'altro che trascurabili a valle della feritoia di scarico. La particolarità influenza in modo determinante la durata della fase di scarico e la pressione esistente all'istante dell'apertura delle feritoie d'immissione; pressione che può assumere valori sensibilmente al disotto di quelli atmosferici. La fase di lavaggio può pertanto compiersi anche con pressioni della pompa basa mento assai modeste, a tutto beneficio del lavoro speso per il pompaggio.
Il migliore effetto di estrazione si ottiene per ogni regime di rotazione del motore con appropriata lunghezza e conformazione dell'apparato di scarico, la qual cosa costituisce un ostacolo se si prevedono impieghi per i quali sono necessari vasti campi di variazione del numero di giri. [
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La depressione determinata dall'impianto di scarico riduce i tempi di evacuazione dal cilindro dei gas bruciati e permette più modesti dimensionamenti delle feritoie di scarico, e quindi un migliore sfruttamento della fase utile di lavoro, oltre alla menzionata riduzione della pressione di lavaggio. Si può senz'altro asserire che il conseguimento delle attuali elevatissime potenze specifiche nei motori a due tempi da gran premio si deve in gran parte all'accurato studio degli impianti di scarico, soprattutto nei motori funzionanti al disopra dei 10.000 g/min, ove in passato, a ogni incremento di regime, anche modesto, corrispondeva inevitabilmente un crollo della potenza erogata.
Pressioni iniziali di lavaggio dell'ordine di 0,6 e 0,7 kg/cm^2 necessarie per il corretto svolgimento della fase in assenza di tubo di scarico o con impianti di silenziazione tali da determinare vere contropressioni allo scarico, possono essere vantaggiosamente ridotte a 0,4 kg/cm^2 e talvolta anche meno, se il motore può essere fornito di un più idoneo apparato. Gli spazi nocivi nella camera del manovellismo diventano allora utili e indi spensabili t poiché il loro volume deve risultare più che doppio della cilindrata unitaria del motore.
È chiaro che in motori non destinati alle competizioni, e necessariamente equipaggiati con impianti silenziatori, o per i quali motivi di ingombro non consentono l'installazione dei voluminosi tubi di scarico da competizione, non potendosi raggiungere le più favorevoli condizioni di scarico, non è neppure possibile ridurre la pressione di lavaggio, che conviene al contrario mantenere entro limiti più elevati.
La presenza di spazi nocivi nella pompa-basamento non favorisce però il riempimento della pompa stessa durante l'aspirazione in armonia con quanto si è detto nel capitolo che tratta di questa fase. In particolare, l'aspirazione in terza luce, che si compie in tempi assai ridotti, risente delle condizioni svantaggiose dovute ai bassi valori di depressione che si determinano nella camera del manovellismo. Con l'impiego di valvole rotanti, principalmente a disco, è tuttavia possibile pervenire ad alti valori di rendimenti volumetrici, in virtù dei non pochi pregi che, come si è visto, la soluzione offre. |