Citazione:
Originalmente inviato da clayrega E' giustificato nella misura in cui il piccolo negozio non ha il potere d'acquisto di quello più grosso e strutturato. Cioè, comprando di meno, paga di più la merce e di conseguenza la vende più cara. I costi peraltro li ha anche il negozio piccolo, affitto, luce telefono, tasse, gabelle e imposte varie per cui, visto che anche questo poverino deve campare, i prezzi non li può abbassare più di tanto. Io penso che tanti tengano ancora aperto perchè non saprebbero cosa altro fare, altrimenti altrimenti avrebbero già abbassato la serracinesca. E questo, come per altri settori, non è un fatto positivo. IL contatto umano va a farsi benedire. Ci parliamo tutti via internet e non sappiamo nemmeno che faccia abbiamo. |
Ciao Clay
In quello che dici hai perfettamente ragione.
è chiaro che il piccolo commerciante non potra mai essere competitivo con il megastore, o la vendita online, per una serie di fattori che hai elencato, ma io non parlavo di piccole differenze nei prezzi ,giustificate , tra il piccolo negoziante "chiamiamolo così" e il rivenditore grosso , ma di veri abbissi nelle differenza di prezzo per lo stesso articolo tra ,esempio negozianti piccoli di Roma.
Tanto per essere più chiaro , possibile che un radiocomando Hitec flash5 in un negozio "zona Eur" costa 170 euro e lo stesso radio comando in un negozio a 2 kilometri più avanti ne costa 130?
Premetto che sto parlando di due negozi piccoli per modo di dire....
Ora vorrei azzardare una mia conclusione: ho avuto un attività commerciale per 18 anni quindi conosco perfettamente come funzionano certe regole di mercato, ma mi viene il dubbio sempre più concreto che molti commercianti ci marciano a discapito della categoria e dei consumatori.
In parole molto spicciole , voglio dire che purtroppo molti negozianti adottano la politica che (finchè c'è il pollo che me se lo compera và bene così).
E purtroppo il povero pollo c'è sempre.....