Mi auguro che questa sia una risposta ironica
, se così non fosse, dierei che a volte può essere più profiquo leggere che scrivere
.
I motori endotermici per avere un buon rendimento dovrebbero avere un giusto rappotro tra combustibile (mix) e comburente (ria) ciò è detto "rapporto stechimetrico". Nel carburatore mostrato, durante l'accelerazione, si à l'apertura della ghigliottina che "dosa l'aria", quindi all'aumentare di questa si dovrebbe in simultanea aumentare anche la mix nelle giuste proporzioni, tale funzione la permette lo "spillo del passaggio", appunto la vite in questione. Quindi durante la fase di accelerazione dal minimo a circa il 30% dell'accelerazione ciò che regola la carburazione è "questa vite", infatti se si guarda dal venturi, si può notare che la ghigliottina si sposta in sinergia con tale spillo conico, il quale a sua volta si disimpegna dal polverizzatore ("tubicino"dal quale la mix entra nel carburatore) ad una apertura di circa il 30% di acceleratore.
Concludendo "la vite" è lo spillo che regola la carburazione dal minimo a circa il 30% di accelerazione.
Se tale spillo non fosse da muovere sarebbe stato progettato fisso non regolabile.
Nella regolazione oltre al giusto rapporto stechimetrico, con piccoli ritocchi si può gestire anche il "modo" di erogazione dell'accelrata, più reattiva e scattante se leggermente chiusa (magro) più fluida, dolce e gestibile se più aperto (grassa)
PS la carburazione è soggetta a variazione in base a tanti fattori tra questi anche temperatura motore e condizioni atmosferiche, quindi doverla riaggiustare ogni ora è cosa normale, tali ritocchi sono più necessari sullo spillo del passaggio (vite??) che sullo spillo del massimo .