Intendiamoci, non è questione di tenersi quello che si ha per forza e accanirsi ( io uso felicemente praticamente tutte le tecnologie) : la mia impressione è che in ogni epoca ci siano state cosiddette "rivoluzioni tecnologiche" nel campo delle radio che avrebbero dovuto risolvere i problemi ( e relativi paladini a sostenerne i pregi ) e invece mi sembra essersi rivelato il solito far leva sulle paure tipico di molte operazioni commerciali ( e altro...), ingigantendo la misura delle cose...
Mentre è indiscutibile che ci siano valide argomentazioni tecniche a sostegno di tecnologie differenti,
nel caso reale dei radiocomandi moderni, dagli anni '70 in poi e per quello che riguarda la trasmissione ( escludendo i miglioramenti nei servi e nella gestione del segnale, radio computerizzate per intenderci ) i soli veri problemi sono consistiti nelle frequenze via via ammesse e/o utilizzate ( caso dei 27 mhz, che ha subito il diffondersi dei radioamatori nella cosiddetta city band , ora praticamente sparita, oppure dei 40 mhz, banda libera e quindi condivisa con cancelli e autogru ) e nell'affollamento conseguente al diffondersi del radiocomando.
In quest' ottica il 2.4 è superiore agli altri, perchè in pratica elimina le interferenze nemiche e...amiche ( altri modellisti, e in questo caso con la sua diffusione, anche per chi rimane in Mhz ).
Rimangono a mio avviso, come in tutti gli apparati ma forse qui in misura maggiore, i rischi dovuti alla complessità ( sia hardware che anche software in questo caso ), ma forse mi sono fatto troppo impressionare da "Jurassic park"....