Ritornato da Ozzano, anch'io, come tanti, osservo con un filo di malinconia le mie scarpe che una volta - tanto tempo fa - erano marroni e non color fango. Quest'anno l'abbigliamento più adatto sarebbe stato l'impermeabile fino a mezzogiorno di sabato, quindi il costume da bagno per il resto della giornata...ma sempre e comunque con i gambali di gomma ai piedi. Praticamente, l'abbigliamento classico dei maniaci esibizionisti. Meno male che, grazie all'onnipotente Beppone e ai suoi biglietti omaggio, almeno non ho pagato l'ingresso!
Appuntamento nteressante comunque, soprattutto da un punto di vista umano ( dal punto di vista tecnico-modellistico mi sembra di vedere sempre le stesse cose, il che forse è anche inevitabile): il paddock infatti era fitto di icone modellistiche, e fra un Adolfo, un Cesare, un Francesco (sì,
quel Francesco), un Sebastiano...si destreggiava con nonchalance il Nostro Ehstì. Dopo avere osservato lungamente uno Stingray motorizzato, il Beppe si è soffermato a complottare con un'altra icona modellistica, il conosciutissimo Dardanello. I due parlavano fitto fitto, ho captato solo poche parole: "Stingray", "pulsogetto", "...per il mercato tedesco". Alla fine ho capito: il Beppe vuole rispolverare e sfruttare commercialmente un suo progetto giovanile. Speriamo che stavolta non se ne servano per bombardare Londra.