Citazione:
Originalmente inviato da dRCpassion ad ogni modo, penso che programmando bene il punch control dell'esc si possa ottenere un maggiore controllo in trazione su di un motore senza sensori...
se poi questi motori brushless sensored fanno i miracoli non so, ma credo che sia una tecnologia molto nuova e lungi dall'essere consona al loro utilizzo...
ma spero di sbagliarmi visto che ancora non mi son fatto il modello 1/8 on road |
La tecnologia ,al contrario di cio' che spesso mi capita di leggere e sentire, è piu' recente di quella sensorless. Il primo che ha messo in circolazione sistemi brushless per il radiomodellismo è stata la tedesca BK electronic ( non LRP
) ,io stesso ne avevo preso uno e il sistema non era affatto a sensori,erano quasi degli interrutori ON/OFF erogazione era un parolone. A questo punto è meglio farsi un infarinatura sui motori brushless: il progetto parte dal Geniale Nikola Tesla che ha dedicato i suoi studi alla trasmissione dei campi magnetici. I treni utilizzano motori trifase da tempi immemori, cio' che ha sempre rallentato la tecnologia nel modellismo era lo sviluppo dei semi conduttori. Per regolare un motore trifase sono necessari degli inverter che in scala ridotta e con le enormi quantità di corrente che passa tra i relè ( in passato) non potevano di certo trovare delle efficaci controparti nel mercato dell'elettronica di consumo,in particolare anche per il motivo che i giri /Volt e le correnti in gioco sono molto differenti. Per controllare la fase dei motori elettrici si è sempre ricorso alla reazione della differenza del campo magnetico ( non saprei come meglio spiegarlo) ma la qual cosa non era possibile in scala ridotta. La BK-electonics sfrutto' la tecnologia (pregiata) di cui disponeva per sfruttare al massimo i semi conduttori per programmare un chip in grado di rilevare la differenza di questi campi magnetici e gestirla in modo di trovare il corretto anticipo tra le fasi in maniera "digitale" e cosi' nacque il primo regolatore elettronico BL. Novak fu la prima in assoluto a sfruttare i sensori reed per il radiomodellismo. Seguirono altri e cosi' si arriva al modellismo elettrico che conosciamo ora . Provare è l'unica cosa che serve,leggere opinioni altrui serve a farsi un idea spannometrica ma non è mai come provare sulla propria pelle,ogni uno malgrado l'utilizzo di tecnologie comuni,ha esigenze e modi di sfruttare cio ' che ha in maniera del tutto personale,bisogna anche capirte che il 90% di chi si prende certi sfizi lo fa no per portarsi a migliorare nella guida ma sempre piu'0 spesso per avere qualcosa di cui vantarsi o da raccontare. Le stime si hanno tra le differenze del venduto e delle presenze in pista nei week end . . .