Nessuno dei testimoni l'ha ancora fatto perciò mi assumo io il compito di rievocare il momento più francamente comico, ed autenticamente fantozziano, dell'intero weekend del Non Raduno. Sabato, come si è detto, la stagione era, a definirla con ottimismo, autunnale: pioggia scrosciante e freddo pungente, tanto che a un certo punto mi sono accorto che sotto la tettoia i presenti tendevano istintivamente ad avvicinarsi uno all'altro...cercando di lasciare agli altri il compito di fare da schermo alla pioggia che cadeva di traverso bagnando anche sotto la tettoia. Congedatisi infine la maggior parte degli ospiti, al campo rimanevamo io, Beppe, Mancio ed Egidio (Sala) che ci invitava nel suo camper dove saremmo stati più al caldo. Dopo qualche chiacchera veniva per il Mancio il momento di accomiatarsi, il lavoro della serata al ristorante incombeva: cerca di aprire la porta...e niente; la porta non si apriva. Eravamo chiusi dentro! Svariati tentativi del padrone del camper non portavano a nessun risultato. Confesso di avere avuto, nella mia assoluta ignoranza della struttura interna di questi veicoli, un momento di sincera preoccupazione: chi avrebbe potuto sentire, dalla vicina strada comunale, voci invocare flebilmente aiuto dall'interno di un camper parcheggiato? Già mi vedevo a passare ore in attesa che qualcuno ci liberasse...magari addirittura a digiuno! Dopodichè qualcuno ( sicuramente non io) si è reso conto che potevamo semplicemente uscire dalle portiere della cabina di guida
Sotto: immagini in diretta del tragicomico avvenimento.