Mi è sembrato più logico dedicare un thread dedicato piuttosto che sovrapporlo al mio thread di presentazione per condividere con chi di voi ne abbia voglia, il lavoro di rinnovo e messa in funzione del mio vecchio Airwolf che ha volato la sua prima volta nel 1994 (cioè 18 anni fa
) al campo di volo HeliFly di Pantigliate (MI). Ho una foto di quel preciso giorno:
Spero di riportarlo in volo al più presto in omaggio dei bei tempi andati quando Heim e Vario la facevano da padrone.
Alcune info sul modello:
Fusoliera in fibra Vario Bell 222 classe 60 per meccanica Heim + set di modifica in fibra Vario per Airwolf.
Carrello retrattile Vario comandato da due servi indipendenti
Dettagli di realismo (rivetti maniglie, tergicristalli, scarichi, antenne) Vario
Serbatoio 400 cc
Motore OS 61 SFH-X
Marmitta Hatori a risonanza (si usava molto all' epoca per i motori 60)
Meccanica Heim, modificata per il 95% (solo le spalle in plastica sono originali) con parti in alluminio artigianali di precisione disegnati dal sottoscritto e un abile tornitore di Roma, cuscinettata su ogni leveraggio e moviemento meccanico.
7 Servi analogici Futaba 9201S, gyro a volani elettrico GB301, ricevente Futaba 1024 PCM
Luce anticollisione artiginale (ancora non so se funzionante) realizzata con lampada flash di macchina fotografica da un amico modellista di Milano
Pale rotore principale in fibra autocostruite da 660mm
Palini di coda in fibra di carbonio autocostruiti
Il modello ha subito due traslochi in 10 anni e ha volato l' ultima volta nel 2000 ad Anagni (Frosinone) in un campo anonimo di campagna. Da quel giorno fu ripulito, oliato e messo in soffitta con un panno sopra e soltanto l' altroieri grazie alla scoperta di questo forum è stato rispolverato per essere fotografato. Eccolo tre giorni fa:
Se qualcuno sarà curioso di scoprire come erano fatti questi modelli anche "dentro" cercherò di mostrarvi foto man mano che proseguirà il lavoro di risveglio del modello.
Per me sarà un salto nel passato di grande emotività, spero di coinvolgervi per farvi "annusare" il vecchio odore di olio di ricino che si usava agli inizi che non ha mai abbandonato la mia memoria olfattiva anche quando fu sostituito dal sintetico Klotz.
Non ho un programma dei lavori, ma procedo in funzione del tempo libero e di quello che scopro aprendo il "paziente" . Ho iniziato dal rotore di coda che in un paio d'ore dovrebbe tornare come nuovo, intanto stasera lo smonto.....Eccolo appena tirato giù dalla fusoliera....impolverato e un pò incollato dall' olio rinsecchito, ma in perfette condizioni di funzionamento.
Eccolo fatto a pezzi pronto per essere ripulito. Quello che è interessante notare su questo rotorino di coda è che non c'è un riferimento preciso su dove fissare i due ingranaggi della coppia conica, andava trovato per esperienza oppure, se alle prime armi, per tentativi e spesso, sbagliando, si tendeva a montarli troppo premuti uno contro l' altro, provocando poi in volo una sgranatura dei denti al primo sforzo da sovraccarico del rotore...con conseguente disastro. Dopo aver acquisito esperienza, si capiva dal rumore (Urlo!) dei due ingranaggi se erano montati male e conveniva fermarsi e smontare tutto (lavoro di almeno un ora) per riposizionare gli ingranaggi lungo i rispettivi alberi.
Un altro punto molto critico è il sistema di fissaggio alla trasmissione che non avendo superfici dedicate sull' alberino da 2 mm di acciaio armonico, spesso slittava provocando perdita digiri al rotore di coda.....è stato uno dei punti di grande debolezza concettuale di questi modelli.
Domani conto di ripulire il grosso in un bagno ad ultrasuoni e poi si vedrà....
Continuando a smontare, ci appare la meccanica nella sua sede.
Una caratteristica a mio parere negativa di queste meccaniche è che necessitano di una fusoliera portante sulla quale era imperativo montare sia il condotto di ventilazione in fibra sia i 4 punti di attacco con i silent-block di fissaggio per la meccanica....non era lavoro facile incollare tutto in modo esemplare e funzionale, se si sbagliava incollaggio, si rischiava di avere la ventola di raffreddamento (vera e propria elica) che strusciava contro le pareti del condotto di ventilazione facendolo a pezzi. Questo capitava anche se uno dei silent-block in gomma si rompeva a causa di ripetuti sforzi e liberava la meccanica dai fissaggi....dopo 18 forse dovrei cambiarli se li trovo ancora in commercio...non credete??
Ho aperto anche il vano marmitta per dare una occhiata, sembra tutto fissato al suo posto.....ma le sorprese magari arriveranno smontando....da notare che la marmitta non si trova in un posto ben areato essendo chiusa dentro a una scatola in fibra, questo influiva sulla carburazione man mano che si volava e non esistendo alcun tipo di iniezione elettroinca costringe a fermarsi di tanto in tanto per regolare la carburazione a terra manualmente.....per i più sfaticati e meno esignti bastava volare "grassi" fin dall' inizio penalizzando l' erogazione della coppia....chi si accontenta gode!!
Ho notato che questi anni in soffitta hanno lasciato una firma sugli pneumatici....qualcuno conosce un gommistaaaaaaa
????
Domani sera non avrò tempo da dedicare, ma spero presto di farvi vedere progressi.
Ciao