Citazione:
Originalmente inviato da claudioD .... la formula citata considera la direzione del vento come se fosse ortogonale rispetto al piano delle vele, ma non c'é solo l'inclinazione laterale o sbando e il flusso relativo, ma a mio avviso, c'é anche quella orizzontale, visto che il vento arriva con un angolo inferiore ai 45°, per cui il grado di pressione del vento dovrebbe essere quasi sempre inferiore a quello calcolato.
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Il grado di pressione del vento: non capisco? In aerodinamica e` un'espressione che ... non saprei che vorrebbe dire
La formula della portanza non tiene affatto conto dell'angolo d'attacco se non per il coefficiente C
PORTANZA = 1/2 x 1.293 x C x SV x V²
C e` il coefficiente di portanza (detto anche CP) ed e` quello che tiene conto dell'angolo di attacco perche` varia al variare del profilo (piu` o meno portante) e dell'incidenza tra "ala"/vela e flusso.
Questo flusso non sara` mai ortogonale alle vele ne`a 45 gradi altrimenti non si parla piu` di portanza (tra 45 e 90 gradi angolo di attacco qualunque profilo e` stallato) ma di resistenza.
Al contempo la deriva, se la barca in movimento sbanda, generera` sempre forza antiscarroccio e quindi portanza viaggiando con un angolo di alcuni gradi (di solito tra 3 e 5), ergo, e` quella forza che si oppone allo scarroccio e il suo punto di applicazione sara` molto vicino al baricentro della deriva stessa.
Quindi, a buon senso e anche per quanto si legge su tutti i testi seri, il momento sbandante va calcolato tra centro antideriva immerso e centro velico e il momento raddrizzante (dato dal bulbo) tra linea di galleggiamento e baricentro bulbo: tutti gli altri sistemi, anche se piu` comodi, sono soltanto meno giusti e quindi... perche` usarli?