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Vecchio 15 febbraio 11, 15:14   #5 (permalink)  Top
crist68
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Originalmente inviato da dottorgreen Visualizza messaggio
non è che abbia capito lo stesso molto ma grazie!Max
In che senso? sia il video che l'articolo dicono semplicemente che sono delle copie del baja originale e le plastiche e tutto il resto sono una schifezza!!!



Da qualche mese, soprattutto nei forum americani, si fa un gran parlare di quella che è una vera e propria (ed alquanto spudorata) copia della nostra 1/5 preferita, il Baja dell'HPI.
Così come ormai avviene in numerosi settori del mercato, infatti, la politica economica aggressiva del Sol Levante ha invaso anche il settore del modellismo...ma con quali risultati?
Al di là dei discorsi di etica o correttezza di mercato che potrebbero farsi, il dubbio maggiore è soprattutto sulla validità o meno del prodotto, anche in relazione al prezzo, e della possibilità o meno di mettere in ombra il progetto originale da cui prende vita.

Ho avuto l'occasione di vedere e toccare con mano una di queste copie, commercializzata con il marchio King Motor, e lo stesso nome "Baja". Ho, inoltre, avuto l'occasione (anzi, l'ho proprio cercata), di vedere il modello da vicino, di metterci su le mani...queste sono le mie impressioni, che ho voluto rendere pubbliche in modo da dirimere qualche dubbio, rispondere a più di un interrogativo, e far sì che ognuno di voi possa farsi la propria opinione al riguardo.

Innanzitutto, ad un primo sguardo, quello che risalta all'occhio è la identicità del modello rispetto al Baja 5B; ogni plastica, ogni singola vite è perfettamente compatibile. Le uniche differenze riguardano l'assenza del Marchio HPI, e la diversa grafica della carrozzeria, che a volte viene dipinta con gli stessi colori del Baja 5B, seppure con un disegno leggermente differente; altre volte, invece, il colore è assolutamente diverso.
Appena messo in moto, si nota una certa difficoltà del motore a prendere giri, ma potrebbe essere dovuto anche al non avvenuto perfetto accoppiamento dei singoli pezzi, ancora da rodare.
Nella prima mezz'ora di funzionamento, due inconvenienti mi fanno subito storcere il naso: innanzitutto, lo svitaggio di uno dei 4 bulloni siti nel “case” della frizione, in particolare quello in alto a sinistra, posto dietro le pasticche del freno...il che ha portato come conseguenza lo schiacciamento delle piastrine e quindi l'immediato bloccaggio delle ruote; ad un più attento esame, mi accorgo che non c'è la benchè minima traccia di frenafiletti, nonostante sia nota la necessità del suo impiego laddove i bulloni avvitano nel metallo; in secondo luogo, al primo urto della ruota posteriore, il grano che regola la lunghezza del braccetto posteriore (quello superiore, ovviamente), e quindi la campanatura della ruota, si piega immediatamente, rendendo necessaria la sua sostituzione.
Alla seconda uscita, ci accorgiamo che il carburatore non risponde assolutamente alle regolazioni degli spilli, rendendo pressoché impossibile regolare la carburazione stessa.
A questo punto, il mio amico decide di sostituire tutti i dadi e bulloni con quelle del kit je-spares….mi offro di farlo io, sia per la mia maggiore esperienza con il mezzo, sia per rendermi conto effettivamente di quanto valga questo fac-simile del Baja.
Questo è quanto.

MATERIALI
I materiali impiegati per la realizzazione di questa “King Motor” appaiono piuttosto scadenti.
Le plastiche sono alquanto giocattolose, ed la loro lucidità fa tanto “gig nikko”…a volte sono troppo rigide, altre fin troppo inconsistenti. Ci sono residui di bave di lavorazione, anche laddove si renderebbe necessaria una particolare precisione (si vedano gli ammortizzatori, di cui dirò sotto). Da ciò ne deriva che anche le filettature interne sono piuttosto deboli ed approssimative, il che mi ha portato, in più di un’occasione, a dover utilizzare del teflon (di quello impiegato in idraulica).
Il reparto viteria-bulloneria-seeger non fa eccezione.
- Le teste dei bulloni sono facilmente spanabili, in quanto troppo morbide (una era addirittura già spanata, appena tirato fuori il modello dallo scatolo);
- i dadi mi hanno lasciato esterrefatto…sembrano addirittura arrugginiti, e l’anello di tenuta (parlo dei dadi autobloccanti), si presenta del tutto sfilacciato, tanto da non riuscire a tenere bloccato il bullone…questo più o meno nella loro totalità, e tenete in considerazione il fatto che li ho sostituiti tutti!
- i seeger, anch’essi, sembrano fatti di “latta”…basta un colpetto di pinza per piegarli, ed un paio (esattamente quelli all’interno degli ammortizzatori) erano addirittura rotti.

ASSEMBLAGGIO
Come ho detto, mi sembra alquanto approssimativo. Molte viti erano lente (fatto sicuramente imputabile soprattutto agli scadenti dadi autobloccanti), mentre su nessuna di quelle che si avvitano nel metallo ho trovato la benché minima traccia di frenafiletti…non fanno eccezione le tre viti inferiori che fissano il motore al telaio.
Anche gli uniball, si presentano in alcuni casi troppo duri, quasi bloccati, rendendo difficoltoso il movimento della parte in cui si trovano, in altri troppo lenti, tanto da suscitare più di un dubbio sulla loro robustezza.

Dopo una visione di insieme, questo è quanto ho potuto notare nello specifico.

ELETTRONICA
Inutile dire che i servi, che determinano il comportamento del modello in movimento, non sono assolutamente all’altezza della situazione.
Innanzitutto, da sottolineare che la marca è sconosciuta. Il servo del gas porta un’etichetta con su scritto “Poplar S8001”…quello del gas neanche quella. Non siamo neanche al livello dei TowerPro, per intenderci.
Il servo dello sterzo, in particolare, ha una lentezza impressionante…anche a ruote alzate, una sterzata completa viene effettuata in un tempo lunghissimo! Per la coppia non posso esprimermi, ma se tanto mi da tanto…
Altro particolare che mi ha lasciato allibito: sempre il servo dello sterzo, coricato non ha i lati piccoli squadrati e paralleli, come tutti i servi in circolazione (quindi così -> | | ), ma uno strano profilo bombato, cioè così -> ( ). Ne consegue che la staffa che tiene il servo al box radio segue la forma del servo stesso. Poiché la lunghezza massima del servo la si raggiunge al punto estremo della bombatura, la particolare forma della staffa rende impossibile la sostituzione dello stesso con un altro servo. Il che significa che qualora si voglia sostituire il servo si hanno due opzioni: 1) provare a limare la staffa ed adattarla (ma la staffa stessa si deforma facilmente con una semplice pressione delle dita, quindi non so quanto sopporterebbe una limatura); 2) sostituire la staffa…e, cioè, comprare un intero box radio originale, dato che a quanto ne so la sola staffa non viene venduta separatamente.
Non posso esprimermi sull’accoppiata radiocomando-ricevente, in quanto erano stati già sostituiti da altri quando ho smontato la macchina, ma dubito che si discostino dalla media. In ogni caso, cercherò di saperne qualcosa di più.


AMMORTIZZATORI
Proprio qui, laddove si può apprezzare maggiormente il progetto HPI, ho notato maggiori difformità e carenze.
Quanto riportato sotto, ovviamente, vale per tutti gli ammortizzatori.
Da un primo e superficiale sguardo, ho notato che la gomma di protezione dello stelo e piuttosto dura e spessa, nonché una certa difficoltà dello stelo a scorrere, nonostante si intuisca la presenza di una certa quantità d’aria all’esterno, nonché difficoltà nell’inserire e nell’estrarre il piattello inferiore.
Una volta aperto l’ammortizzatore (e dopo che, svitando il tappo superiore, ho avuto l’impressione dell’impiego di un metallo alquanto scadente) le sorprese si sono susseguite numerose.
Innanzitutto, l’ammortizzatore stesso era riempito con del semplice olio motore (a giudicare dalla puzza), molto molto fluido…come se non bastasse, era riempito per meno della metà, nonostante non vi fosse la benché minima presenza di trafilaggio.
Lo stelo, in controluce, presenta una lieve e strana irregolarità, non è insomma perfettamente cilindrico.
Ovviamente nessuna traccia del sistema di fori regolabili in 5 diverse posizioni! Un semplice pistone, realizzato piuttosto male, con varie bave di lavorazione e con una plastica che esaspera la sensazione di “giocattoloso” di cui ho detto sopra.
Il dado posto alla sommità superiore non è autobloccante, ed infatti è venuto via senza la minima difficoltà; il seeger di tenuta posto al di sotto del pistone è anch’esso alquanto scadente…anzi, in due dei quattro ammortizzatori, li ho trovati addirittura tolti e conficcati nei fori del tappo posteriore.
Piccolo particolare su quest’ultimo: è ovviamente assente la scalanatura che, seguendo le istruzioni di montaggio e manutenzione, dovrebbe favorire l’eliminazione di bolle d’aria in sede di manutenzione.
Anche dopo averli smontati e riassemblati, non è scomparsa la resistenza dello stelo alla compressione, nonostante l’assoluta mancanza di bolle d’aria…credo sia imputabile alla scarsa fattura del pistone, a questo punto.

RETROTRENO E TRASMISSIONE
Passando al retrotreno, posso solo ricordare quanto detto in apertura, e cioè che – alla prima uscita – è bastato un piccolo urto per far sì che il grano che regola la lunghezza del braccio posteriore superiore si piegasse come se niente fosse…data la difficile reperibilità di tale grano, ci siamo arrangiati con una barra filettata.
Alla seconda uscita, invece (su sabbia), abbiamo notato che anche l’altro grano si è piegato, e stavolta ha subito la stessa sorte anche il cardano…il quale, insieme all’altro, era già arrugginito…
Anche i bicchierini sembrano di metallo piuttosto morbido…non so come esca di fabbrica il Baja, ma questo non aveva alcun lubrificante nelle cuffiette parapolvere…leggendo le istruzioni, pare che un po’ debba esserci, no?
Per quanto riguarda la scatola trasmissione, ho solo notato una massiccia presenza di grasso negli ingranaggi…proprio oggi ho avuto occasione di smontare il differenziale….diciamo solo che non ho notato niente di osceno!
Ho anche notato che, inserendo la corona, la stessa non arriva a filo con la scalanatura dell’asse dove va inserito il seeger…questo anche dopo il rimontaggio, quindi inevitabilmente il seeger viene inserito in maniera non corretta.
Altra stranezza: il cuscinetto posto subito dietro la corona non vuole saperne di uscire dall’asse, e non ho ancora capito il perché.
Ah, stavo per dimenticarmi l’ennesimo inconveniente in cui siamo incorsi: sempre alla prima uscita, è scappato via l’anello di tenuta in plastica del trascinatore del freno, con conseguente bloccaggio dei dischi e parziale “limatura” degli angoli del trascinatore…

MOTORE
Andiamo al cuore dell’automodello.
La prima cosa di cui mi sono accorto è che i tubi della benzina sono invertiti…mi spiego meglio.
Normalmente abbiamo il tubo di alimentazione di colore nero, mentre quello di ritorno giallo trasparente…aprendo il serbatoio mi sono accorto che il filtro (che tra l’altro non ha niente a che vedere con quello del Baja originale…è una specie di tappetto di plastica) non era installato sul tubo nero, ma su quello giallo. Ora, ammetto di non aver notato se i tubi fossero collegati al carburatore in maniera esatta o meno, ma sicuramente una situazione del genere aumenta sensibilmente il pericolo di possibili errori in fase di manutenzione, con il rischio che la miscela non venga pescata fino in fondo (il tubo di ritorno è, infatti, più corto), ma soprattutto che non venga filtrata adeguatamente, il che non è certamente cosa buona!
- Filtro aria. Già da qui capisco che il trend seguito fino ad ora non accennerà a cambiare, anzi…
Il filtro è del tipo a doppia spugna, come l’originale, ovviamente, solo che la spugna interna è qualcosa di ridicolo! Di colore grigio e di una consistenza che ricorda della normale spugna da imballaggi, è totalmente asciutta!!! Tanto da farmi temere che il motore avesse iniziato ad aspirare terra o polvere, dato che il “tubicino” in plastica sul quale si infila la spugna interna era già sporco.
In più, appena ho versato un po’ di miscela nitro sulla spugna per pulirla (come faccio da sempre, e come gli stessi manuali della HPI consigliano…è l’ideale per pulire il filtro!), questa si è gonfiata, tanto da non riuscire a riprendere totalmente la dimensione originaria, nonostante l’abbia subito lavata con dello sgrassatore.
- Carburatore. Come avevo iniziato a temere, non si tratta di un Walbro. La marca è una (per me) sconosciuta RUIXING, con sigla GEH04821…posso solo dire (come affermato in premessa) che risultava del tutto insensibile alle regolazioni. Tutto qua.
- Motore. Andando più sullo specifico, il propulsore non è neanche un Chung Yang (sorpresi, eh?), marca già di per sé economica…ho solo intravisto una sigla “King’s” sulla faccia posteriore del volano. Ovviamente, stante l’aspetto identico al “nostro” CY, non posso spingermi oltre sulle caratteristiche, in assenza di dati alla mano…posso solo dire che mi sembra piuttosto “seduto” (anche dopo il montaggio della JetPro V3), e che ultimamente abbiamo notato un trafilaggio dalla guarnizione del cilindro…credo che possa bastare così, no?


Poteri fermarmi qui…credo che ognuno di voi si sia fatto un’idea del modello.
Se dovessi esprimermi un parere, potrei raccontare un aneddoto.
Tempo fa saetta mi domandò: che voto daresti – su una scala da 1 a 10 (bello questo gioco di parole…una scala da 1 a 10 riguardo un modello 1/5! ) – a questo “Baja”? La mia risposta: guarda, non posso dare nemmeno 2…solo uno zero! E spiego perché. Se compro un modello economico, devo aspettarmi certamente minori prestazioni, meno “tecnologia” sul modello, un progetto poco evoluto…toh, al massimo la scelta di materiali non pregiati…ma il modello DEVE camminare.
Qui non si tratta di spendere soldi per farlo diventare un modello performante, qui siamo ancora ad un livello base: è necessario spendere soldi solo per farlo camminare!
Questo significa che potremmo metterci su qualunque optional vogliamo, ma se manca proprio il sostrato necessario, avremo problemi a non finire!
A meno di non sostituire ogni singolo pezzo con gli originali HPI…scelta certamente non economica.
Ora, se considerate che una “cineasta” del genere la si compra a circa 600 €, se valutate le varie proposte che si trovano girovagando un po’ sulla rete…farete presto a rispondere agli interrogativi in apertura di questo lunghissimo topic!

Il mio voleva essere solo un (lunghissimo e stancante, lo ammetto: scusatemi!) “articoletto” – da parte di un comunissimo ed inesperto modellista – su quella che è stata la MIA esperienza con il clone del Baja; non pretendo che assurga a sentenza inappellabile sul modello in questione, ma sento di non poter sperare che gli altri esemplari in circolazione si discostino da quello finito sotto le mie mani.
Non sarò certo un modellista espertissimo, ma la mia parola di solito la dico, e smanetto da 3 anni con il Savane e da ottobre con il Baja…proprio su questa, ho avuto meno della metà dei problemi riscontrati su questo clone…sarà un caso?

Ai posteri l’ardua sentenza!


Lorenzo Trimarchi, alias Exodus


L'ultima modifica di Exodus il Mar Apr 08, 2008 11:19 pm, modificato 2 volte
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A volte e' meglio stare zitti e dare l impressione di essere stupidi, che aprire la bocca e togliere ogni dubbio.... BAJA 5B SS kittata 29 CC caster f18t combo xerun 35a 6100 kv -rustler velineon esc ezrun 80a- piktor rush2 esc ezrun 150a motore ezrun 2250kv
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