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Vecchio 26 gennaio 11, 13:46   #109 (permalink)  Top
lucareds7
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Originalmente inviato da pellikano Visualizza messaggio
Finora ci siamo concentrati sul rapporto tra diametro e passo. La storia delle eliche ha visto soprattutto modificare i criteri con cui veniva disegnata la pianta dell'elica stessa. In che modo influisce la forma di un'elica sul suo rendimento?
Tutti sanno che un'ala è tanto più efficiente quanto più è elevato il suo allungamento, tanto è vero che gli alianti hanno delle aperture alari esagerate rispetto alla corda, ma questo è vero anche per "ali" che si muovono così velocemente?
Considerando i fatidici 20000 giri come velocità media di rotazione come fanno i teamraceristi ad ottimizzare le loro eliche per sfruttare ogni giro del motore?

Cristiano
Un metodo usato in passato era quello di ridurre il diametro dell'elica con la lima di un millimetro sul raggio, provare e rilevare l'aumento di velocità del modello. poi si riduceva di un ulteriore mm e si rilevava nuovamente il tempo, così via finchè il tempo smetteva di scendere ( o la varazione non era percettibile).
A questo punto si iniziava, con lo stesso sistema, ad accorciare la sezione della pala togliendo materiale dall'estradosso. solite prove intermedie finchè si otteneva la minima sezione che consentiva al motore di erogare la potenza massima.
Ovviamente questo discorso va ad integrarsi agli appunti del buon Grossi, ed ad ogni modo esiste una sola accoppiata motore/elica, visto che è impossibile che due motori, seppur identici, siano preparati alla stessa maniera.

Facendo un passo indietro bisognerebbe prima provare eliche con passi intermedi, tipo 7x5 7x5,2 7x5,4 7x5,6 7x5,8 7x6 7x6,2 7x6,4 7x6,6 7x6,8 7x7 etc..., in modo da capire a priori quale sia il PASSO ottimale per il motore in questione. Solo a quel punto si possono fare le considerazioni riportate sopra.
Conviene almeno inizialmente lavorare con eliche di legno, rapide da modificare, di cui si trovano delle buone partenze tra le vecchie APC pylon.

Altrimenti se qualcuno ha un pantografo CNC, ci si possono fare i modelli 3D col CAD e fresarli al centesimo, una verniciata e una equilibrata e si è pronti per partire.
Poi, a mio avviso, una volta trovata l'elica ottimale conviene ispessirla con del nastro isolante e ricavarsi lo stampetto per farle in carbonio, se uno ha il CNC se lo può fresare direttamente in alluminio a partire dal modello del solido.

Con l'elica in carbonio i bordi di entrata ed uscita si possono "tirare" come rasoi, ed è lì che si fa la differenza nell'aerodinamica ad alte velocità.
Con i 20000 giri e un'elica da 7" di diametro sei circa a MACH 0,5; anche se sei lontano dal muro del suono (che è il problema sostanziale dei motori F2A) a quelle velocità è la resistenza aerodinamica che ti crea noie.
Il monopala nasce proprio per quel motivo, ossia evitare che le pale viaggino a vicenda una nella scia di disturbo dell'altra per ridurre le perdite meccaniche dovuto al flusso ulteriormente turbolento


se ti servissero le coordinate dei profili aerodinamici
http://www.ae.illinois.edu/m-selig/a...d_seligFmt.zip

se ti servissero i profili aerodinamici in formato dwg
http://www.ae.illinois.edu/m-selig/a...dwg_format.tar

Ultima modifica di lucareds7 : 26 gennaio 11 alle ore 13:49