Visualizza messaggio singolo
Vecchio 17 dicembre 10, 02:48   #3 (permalink)  Top
andrea_dm
Ciao Andrea, ovunque tu sia vola anche per noi.
 
L'avatar di andrea_dm
 
Data registr.: 04-02-2010
Residenza: alto Lazio
Messaggi: 519
Citazione:
Originalmente inviato da svenhedin Visualizza messaggio
Bello

Mi spiegheresti più in dettaglio il funzionamento?

E’ lunga ma si deve necessariamente iniziare dalle origini
All’inizio c’erano i “monocomando”, semplicissimi: un trasmettitore generava una portante non modulata, il pilota aveva un pulsante col quale dava brevi impulsi
Il ricevitore all’arrivo di un impulso chiudeva un rele’ che a sua volta azionava uno scappamento a elastico (se ne puo’ parlare a parte) che provocava nel timone di direzione un movimento sequenziale: centro [impulso] destra [altro impulso] centro [altro impulso] sinistra [altro impulso] centro ecc ecc (questo comportava per esempio, che se dalla posizione “centro” volevo dare timone a sinistra in realta’ dovevo dare TRE colpi di pulsante)
Col solo timone di direzione (e l’accuratissimo centraggio del modello) … quelli bravi riuscivano perfino a fare diverse figure acrobatiche … (anche di questo se ne puo’ parlare a parte)

Poi la grande rivoluzione, si passa ai modelli pluricomando. Sempre NON proporzionali, ma era possibile (sia pure non contemporaneamente e questo valeva anche per i primi proporzionali che si videro anni dopo) comandare diverse cose a bordo del modello: timone di direzione, di profondita’, alettoni (ma allora praticamente nessuno li usava) motore, carrelli retrattili ecc ecc
Nel trasmettitore si generava una portante che veniva MODULATA (in ampiezza: AM) da note acustiche, ciascuna generata premendo un diverso pulsante. In genere, dato anche l’ingombro dei trasmettitori (a valvole …) e delle relative batterie, il trasmettitore era una scatola poggiata a terra con la sua lunga antenna e il pilota aveva in mano una scatola di comando collegata al trasmettitore con un cavo, sulla scatola di comando c’erano da quattro a dieci pulsanti da premere, quindi un pulsante cabra, un pulsante picchia ecc ecc se nessun pulsante relativo ad un timone era premuto si aveva la posizione di centro, altrimenti “tutto da una parte” oppure dall’altra
Nel ricevitore c’era un dispositivo detto REED (lamine vibranti) cioe’ una serie di laminette d’acciaio, ciascuna risonante ad una precisa frequenza, e il segnale audio demodulato veniva applicato ad una bobina sotto le lamine (esattamente come funziona un auricolare di cuffia) solo la lamina corrispondente alla nota inviata vibrava chiudendo (in realta’ aprendo e chiudendo molto rapidamente) un contatto a valle del quale c’era un rele’ seguito da un attuatore: piccolo motorino elettrico, una specie di grosso e rudimentale servo, a tre sole posizioni..

Curiosita’: per la taratura “di fino” di ogni lamina con la rispettiva nota si usava… la lima: un colpetto delicato e si alzava di pochissimo la frequenza di risonanza, fino ad arrivare ad una “sintonia” esatta
Molto importante, in sede di progetto, era lo scegliere frequenze modulanti che non fossero in relazione aromonca fra loro per evitare che due lamine vibrassero insieme

Poi vennero i primi proporzionali (che non erano un granche’, avevano molti difetti e che ancora imponevano un comando alla volta) ma sia pure con i nostri rudimentali apparati pluricomando non proporzionali, ti garantisco che ad un modello facevi fare praticamente tutto, e considera che per allora un modello “grande” stava sul metro e mezzo di apertura alare con un motore tra 2.5 e 5 cc, con un peso massimo attorno al chilo (a vuoto) a cui aggiungere la radio grossa e pesante, le grosse e poco efficienti batterie, i rele’, il banco dei reed e gli attuatori: si arrivava come niente ad un buon mezzo chilo di elettronica per un “sei comandi” cioe' timoni e motore, per esempio, e basta
Pesavano … pesavano tanto.. eppure il programma di acrobazia per le gare era decisamente complesso, se ricordo bene erano almeno dieci figure … e si riusciva a farle

A disposizione se serve altro

ciao
Andrea
andrea_dm non è collegato   Rispondi citando