Citazione:
Originalmente inviato da Gene57 il tipo c) "aeromobili in grado di evoluire in maniera autonoma" , qui un po' piu' difficile da comprendere (forse ne sa di piu' blinking sull'argomento ) ; forse anche qui un drone magari in volo non necessariamente controllato ma con un piano di volo fisso preimpostato |
infatti c'è un grosso discrimine nei velivoli cosidetti unmanned, tra quelli operati in remoto ma sempre sotto controllo da parte dell'operatore e quelli che possono anche volare senza essere in contatto con la stazione di terra.
tecnicamente è banale passare da uno all'altro, basta fare una navigazione per punti gps e dire al velivolo di non preoccuparsi se non sente comandi e continuare la missione. Da quì ad ottenere un qualcosa di affidabile ce ne passa e capite bene che il potenziale pericolo di un oggetto del genere cresce notevolmente, da qui la necessità di volare in spazi aerei segregati. Non basta un notam, ci sono apposite aree dedicate a queste attività, tipo in svezia o in sardegna (decimomannu se non sbaglio).
un po' ovunque la legislazione è ancora vaga per questo genere di oggetti volanti, solitamente per roba piccola (es. multirotori) si cerca di farli rientrare nel modellismo purchè sia sempre possibile riprendere il controllo manuale e a vista del modello, il principio è che il pilota deve sempre essere in grado di usarlo come un modello ma può all'occorrenza sfruttare autopilota ecc. per un maggior "confort".
le grane cominciano quando si vuole volare oltre il raggio visivo, la cosiddetta "line of sight" perchè essenzialmente bisogna dimostrare di poter seguire le regole dell'aria ("vedi ed evita", nonchè "vieni visto").
di più è inutile dire