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Originalmente inviato da fildefer  |
Purtroppo questa materia non rientra tra le competenze dello statuto speciale in cui la Provincia Autonoma di Trento ha potere legislativo. Lo spazio aereo trentino è sotto il CTR di Padova (Italia nord-orientale) e come tutto lo spazio aereo civile italiano è soggetto alle medesime regole, per ovvi motivi. Pertanto l'Enac ed i relativi regolamenti hanno valore anche da noi.
E' poi vero che la Fiam si propone di emanare una sorta di guida, come è già stato detto, sebbene penso si tratti di una guida sulla cui base sarà scritto un regolamento che quantomeno "ufficialmente" saremo tenuti a rispettare. Concordo sul fatto che, se magari 300 metri "ufficiali" possono essere quantomeno accettabili in pista, 120 m in pendio sono assolutamente insufficenti e per altro difficili da calcolare. E poi 120 metri rispetto a cosa???? Al Cornetto volo normalmente con l'aliante a poche decine di metri sopra la testa, ma su un orrido di diverse centinaia di metri...come dovrei interpretare questo regolamento??? E in Polsa addiritura si vola a circa 1000 metri di altezza sopra il paese di Avio.
E' ovvio che ci troviamo innanzi al tentativo di voler regolamentare qualcosa (i pendii italiani) che tra di loro hanno enormi differenze e non possono essere trattati allo stesso modo. Personalmente scrivero alla Fiam in qualità di socio per sottolineare tali incongruenze.
Al di là di tutto comunque mi rassicura il fatto che lo stesso presidente Peracchi abbia precisato quanto segue:
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infine è bene che si sappia che le polizze FIAM rimangono pienamente efficienti qualsiasi Guida sulla sicurezza venga proposta, editata o approvata perché è pacifico che pur essendoci, ad esempio, un Codice della Strada che penalizza certi comportamenti irregolari, altrettanto è pacifico che le irregolarità anche gravi o le multe conseguenti non pregiudicano il risarcimento previsto dalla polizza RCT stipulata dal guidatore o dal proprietario dellauto. Non esisterebbero le assicurazioni infatti.