Io penso invece che sia giusto parlarne e condivido in pieno le preoccupazioni di Manubrio.
Forse a Giobalde non è chiara una cosa: se per il volo in pista mi pongono dei limiti in qualche modo mi adeguo, ci riesco non smetto di volare per quello.
Se passa quanto detto da Manubrio in pendio
non ci volo più.
Come è possibile che si faccia una regola (senza senso) che mi tolga una delle cose più belle che ho trovato da fare nella vita?
Torno a chiedere a chi è seriamente preoccupato se è d'accordo a scrivere una lettera ufficiale firmata da molti alla Fiam in cui si chiedono chiarimenti e si chiede di evitare di scrivere assurdità
(che sia assurdo direi che è emerso chiaramente).
Sarà che con la Fiam non ho un bel rapporto (il mio gruppo prima dello scioglimento causa perdita del campo era stato per mia volontà uno dei primi iscritti in quando credevo fermamente nella validità di un associazione che ci tutelasse)
Salvo poi ricredermi quando non sono stato tutelato alla perdita del campo, non sono stato tutelato quando ho richiesto di iscrivermi come singolo.
Pertanto se un associazione non tutela TUTTI gli aeromodellisti e non va incontro alle loro esigenze, (dove per andare incontro intendo avere delle regole, ma promuovere il mondo del modellismo non castrarlo) con tutto il rispetto,
Non Ha il Diritto di Esistere.
Contestare le sue scelte da parte della base è come minimo doveroso.
Solo per conoscenza visto che si parla di Fiam come una "assicurazione": la mia assicurazione privata non ha i massimali della Fiam ma ha un appendice che mi tutela praticamente per ogni eventualità. Forse perchè ai tempi (credo 20 anni fa) era stata scritta da un aeromodellista che aveva a cuore gli interessi dei suoi colleghi non quelli dell'agente (lui stesso) o della compagnia assicurativa.
Mi dispiace di parlare così ma sono incavolato a morte!!! 