Citazione:
Originalmente inviato da Scj Non posso che quotarti ma almeno nella mia zona stiamo assistendo ad un drastico calo di iscritti/partecipanti ai gruppi modellistici. Se poi iniziamo a mettere norme varie significa ben presto decimare i praticanti. Io che a farmi un paio di voletti al weekend mi rilasso non posso stare col patema d'animo di dover sottostare a regole che sarranno di fatto inapplicate ed inapplicabili. Se tocca regolamentare, a mio avviso, basterebbero solo alcuni punti da rispettare:
Peso (la dimensione non conta, se viene rispettato il valore peso allora la dimensione verrà da se. Che crea danni in un eventuale impatto è l' energia del veivolo che sostanzialmente si può schematizzare come il prodotto della velocità (al quadrato) per la massa. Se ho un affaretto da 150 grammi che viaggia a 300 km/h non posso pensare abbia la stessa energia di un bestione da 20 Kg che viaggia a 80 Km/h)
Motorizzazione: da decidere se limitare cilindrate, voltaggi (per elettrico), spinte (per turbine) o semplicemente definire una potenza massima non superabile (più semplice da tenere a mente, applicare e controllare) magari (e già qui potremmo sforare col mio discorso di semplicità della norma) rapportata al peso.
altro? Non credo. Fissati questi pochi (pochissimi) parametri si eviterà di vedere la riproduzione di modelli che modelli poi non sono più essendo transitati nei ranghi degli aerei veri con dimensioni da ultraleggeri.
Le norme riguardo le quote ci sono già (mi pare)
Nella giungla in cui siamo arrivati mettere alcuni paletti sarebbe indispensabile. Ma non si può pretendere che di punto in bianco venga stilata una norma piena zeppa di articoli, norme e cavilli.
Discorso attestati: chi mi attesta che sono capace? un istruttore che magari poi ne sa meno di me? Se l'attestato serve all' italiana maniera di "risolvere" la pratica allora è meglio che si opti per qualcos'altro. Non me la sentirei proprio di obbligare un Sebastiano Silvestri o un Marco Benincasa (tanto per dire due nomi a caso) a frequentare un corso. La sicurezza si impara sul campo e si attua in primis in laboratorio costruendo (o assemblando) con la testa collegata al resto del corpo e poi matura con l'esperienza e le capacità che man mano si acquisiscono (certo che se poi uno è zuccone c'è ben poco da fare )
Riguardo all' FPV è vero che le radio di ieri andavano oltre la portata ottica (come oggi) ma era proprio quella (la visione dell' oggetto) il limite. Ora con trasmettitori per l' FPV si può volare anche oltre il visibile e ciò non andrebbe assolutamente fatto.
Per concludere siamo veramente una esigua fetta della popolazione che pratica aeromodellismo quindi i rischi sono (statisticamente) molto bassi. Se un domani ogni cittadino italiano avrà un aereo radiocomandato allora qualche norma sarà bene che ci sia. Ma per il momento non le vedo di così immediata necessità. (tanto resto della mia che non si farà nulla )
Con franchezza
Simone |
Diciamo che se i praticanti calano non è e non sarà per colpa della sicurezza.Personalmente anche io ho dei dubbi sui volt, cc, dimensioni e soprattutto pesi.
Per me è
sbagliato consentire un aeromodello fino ad 8 kg senza attestato.
8 kg sono già troppi.
scenderei a 5.
Senza inoltrarsi in complicati calcoli cinetici: a mio avviso è più pericoloso un ultimate 130cm con uno yamada 120 di un bellanca da 40 kg con motore 250cc. L' ultimate se fuori controllo radio/pollici ti arriva addosso in due secondi, un bellanca da 40 kg fuori controllo per via della velatura scende a velocità ridicole.
Riguardo agli attestati: che un istruttore ne sa meno di te lo dici tu.
Per esser tale ha sostenuto un esame con prova in volo, risposto a quiz non facili di aerodinamica e strutture aeronautiche, risposto a domande varie, fatto esaminare un suo modello. Di questo sono certo in quanto nel 2007 i corsi istruttori AECI si sono svolti al campo di volo di cui sono presidente. Quiz e domande li avevamo preparati con cura di toccare ogni aspetto e non erano noti in alcun modo ai candidati.
Robbè