Citazione:
Originalmente inviato da Alex59 e chi non ha in casa goniometri, teodoliti, tacheometri, giroscopi, eco-scandagli!!!
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E qui casca l'asino. Secondo te, che ormai la footina in costruzione l'hai vista, come potrei modificare l'uscita (prevista sul tetto della tuga, centralmente alla stessa area quadrata che hai disegnato)ed ottenere il vantaggio del tuo schema tenuto conto che il boma va ad infulcrarsi sull'albero praticamente in prua?
Lapalissiano...
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Claudio, c'ho voluto scherzare e sicuramente sei un tipo di spirito ma è troppo piacevole vedere che dietro le tue affermazioni (che troppi liquidano con un "fatte servì" che io ce capisco!) c'è una competenza tecnica sicuramente fuori dal comune. Il forum non può che apprezzare e farne tesoro. Grazie
Alex |
Sono di spirito di sicuro, c'e` gia` un po' troppa gente che si agita per nulla, figurati se ci si deve inc... per 4 barchette e 2 post in rete
Inca***arsi ed agitarsi troppo per queste cose spesso significa non aver molto altro di piu` importante di cui preoccuparsi, alias lo stereotipo del modellista sf***.
Molto meglio prenderla sempre con un minimo di ironia e autoironia
Credo che debba sempre rimanere un gioco e basta... soprattutto in rete.
Convincere, non convincere, vincere, perdere... qui non si vince e non si perde e che io ti convinca o no o viceversa la vita poi non cambia una virgola
Comunque i conti che ho fatto sono da prima o seconda superiore...
li ho ripassati qualche anno fa con il figlio di mia moglie e talvolta li uso per lavoro, solo che per molti che fanno i modelli sono passati anni dalla fine della scuola e forse non se ne ricordano piu`.... non sono certo cose da scienziati.
Quello del calcolo del punto di scotta sul boma e` la semplice applicazione delle regole di bisezione che a scuola mi sono costate diverse "mazzete"... non mi entravano mai in testa e sballavo sempre... che asino!!!
Penso che valga la pena di rimarcarlo perche `molti hanno dubbi a riguardo
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Nota la corsa della scotta (che e` facile da verificare sia se si ha un verricello sia un servo a braccio), basta annotarsela e
dividere il numerino per 1,4. Cosi` si sa la distanza tra l'albero e il trasto randa e quindi anche dell'attacco sul boma di qualunque barca a vela.
Se poi si vuole far fare al boma un angolo diverso, ad esempio 80 gradi basta dividere per : 2 x sin (80/2) cioe` 2 x sin 40 = 1,3
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Ho letto piu` volte in giro discussioni in cui si parlava male dei servi a braccio, cosi` ho approfittato di questa topic, della tua barchetta e del fatto che dovevo gia` fare quei conti per altro
, per provare a mostrare come con un righello, una squadretta e 2 conticini si puo` esaminare uno schema di scottine e che soluzioni apparentemente simili possono dare grosse differenze.
Sulle barche piccole ho sempre e solo usato servi a braccio senza alcun problema e li ritengo insostituibili per quell'uso.
Se ben utilizzati, i nuovi digitali a braccio, possono tranquillamente sostituire in meglio qualunque verricello (anche non economico) su barche piu` grandi, basta usarli con lo schema di scotte corretto.
Come dicevo, bisogna fare attenzione a quel che si copia in rete, perche` ci sono veramente molti schemi che possono portare all'arrostimento dei servi e di conseguenza tanti che copiandoli parlano male di questa soluzione che invece puo` funzionare benissimo.
Per tornare in topic e alla tua barchina, fatte le verifiche del caso e visti i dislocamenti e il tipo di utilizzo, il tuo schema e` OK con in servo che hai messo e quindi vai sereno senza farti tanti problemi e falla come ti dice il disegno.
Se vuoi fare qualcosa di un po' piu` grosso o ottimizzare la meccanica l'altro schema offre dei vantaggi.
Ciao