Ben detto Fabio!, premetto che ho un discreto parco di loco e rotabili vintage (tanto ormai vengono catalogate così) e sono due epoche e due mondi simili ma non uguali. Se devo essere sincero mi sono riavvicinato al ferromodellismo proprio per l'avvento del digitale, che sarà a volte "impersonale" ma è anche più pratico (leggasi le centinaia di metri di filo elettrico usato per i cablaggi degli articoli elettromagnetici) e più "vivo" in termini di esercizio e di accessoristica (vedasi le varie funzioni disponibili nei decoder).
Rimango dell'opinione che l'analogico non passerà mai di moda, tant'è che la Roco nella maggiorparte della produzione fornisce le loco comunque in analogico con relativa presa NEM, al di là del costo più contenuto del materiale, lascia perlomeno il libero arbitrio della decisione.
Ben altra cosa sono i motori, sicuramente con l'avvento dei brushless si è fatto un gran passo avanti soprattutto nella durata e nella minore manutenzione che questo impianto richiede rispetto ad un motore a spazzole, basti pensare che non necessitano della costante pulizia dell'indotto e della regolare sostituzione delle spazzole ogni 3 o 4 ore di funzionamento.
La trasmissione cardanica, oltre ad offrire una migliore trazione, garantisce, unito ai motori brushless, una fluidità di esercizio molto più vicino al vero, i moduli di frenatura garantiscono, prima della fermata, una decellerazione costante e fedele al vero ed è sicuramente più silenziosa della trasmissione a cascata d'ingranaggi su di un unico carrello, questo a tanti non piace, ma che dire del rumore del Marklin analogico con i binari in metallo? Una vera musica!
In conclusione, viva il ferromodellismo in genere, che sia analogico o digitale, l'importante è rilassarsi, divertirsi e, perchè no, ritornare ai tempi dell'infanzia! ed aggiungo viva la BMW ultima nata come la mitica Lancia Delta, in fondo stà a noi decidere, no?!?
Buona giornata, ciao!
Carlo