Discussione: Riviste aeromodellismo
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 17 aprile 06, 12:36   #104 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
Guest
 
Messaggi: n/a
Risposta dovuta

Ho letto con piacere gli ultimi post. Non ci crederete, ma anch’io sto lavorando. Purtroppo una rivista non si fa da sola e lavorandoci sopra in due non ci si possono prendere molte pause. Chi mi conosce bene sa che fra i miei innumerevoli difetti ne mancano due: non conosco l’invidia e non sono permaloso. E allora perché m’incacchio quando sento certi ragionamenti? Semplicemente perché ho una mia dignità ed una sana integrità che non mi permettono di accettare vaghe accuse generiche e non circostanziate. Le uniche persone intelligenti che ho conosciuto nella mia vita si pongono molte domande e non trovano mai le risposte. Io stesso ho molti dubbi e pochissime certezze e sono terribilmente infastidito dai (falsi) sicuri di sé. I ragionamenti da rivoluzionari del Bar Sport, nei quali la conclusione è: “Le riviste scrivono sempre per compiacere i propri inserzionisti e mai i propri lettori”,mi fanno oltremodo inc.... perché contenendo un’accusa vaga e generica sono semplicemente e precisamente delle c-a-l-u-n-n-i-e. “La calunnia è un venticello” recita la romanza, ma io direi che più che altro è uno scureggione fetido e chi l’ha fatto, dopo, dovrebbe avere almeno il buon gusto di dire “pardon!” Mi spiace che Redento si sia offeso per la ventilata ipotesi del diplomino. Tengo comunque a ribadire che i termini che ho usato non sono parolacce, o perlomeno non lo sono più, esattamente come “casino” e compagnia bella. L'italiano è una lingua verbosa: dove gli inglesi dicono “washout” noi dicIamo svergolatura negativa. Ammetterai che “cazzeggio” rende molto più immediatamente l’idea di: “vaniloquio inconcludente teso ad ammazzare il tempo dando agli altri l’impressione di essere uno che la sa lunga”. Io non mi scaldo e quella del “diplomino” era solo una battuta. Piuttosto ti avevo chiesto una cosa, e cioè di elencare un po’ di: "...modelli che non valgono quanto costano o di scadente manifattura...” (lo hai scritto tu, non io) dei quali avevi parlato in dei tuoi post. Come tutti possono constatare, non l’hai fatto ed hai preferito cambiare discorso. Mi spiace, ma esiste solo una base sulla quale si può seriamente discutere, ed è quella della concretezza. Se tu mi dici che sul n° XY di Modellismo, a pag. Z, 3a colonna riga 22 ho scritto che: “blabalablabala...” e tu ritieni la cosa una gigantesca “struzzata”, sono dispostissimo a parlarne ed eventualmente a cercare di scusarmi se la cosa è davvero tale. Ma se tu ti permetti di scrivere che le riviste (generico) fanno il gioco di questo e di quello (ancora generico), allora, come il vecchio Presidente Scalfaro, NON CI STO! Non ci sto e mi arrogo il diritto-dovere di darti sulla voce e di affermare che, al di là di ogni ragionevole dubbio, tu ti stai esercitando nella poco nobile arte del cazzeggio. A te dimostrare (con fatti puntualmente circostanziati, non spargendo altro fumo!) che non è vero.
Ma visto che a quanto pare devo fare tutto da me, vi porto un esempio concreto e recente. Nell’ultimo numero abbiamo pubblicato il test dell'Edge 540 della Robbe. E’ un ottimo ARF di produzione cinese che costa relativamente poco e vola molto bene. Durante il volo di collaudo, il piano orizzontale (complice anche il motore al limite superiore della gamma ammessa) è andato in flutter. La freddezza e l’abilità del pilota hanno permesso di riportare il modello a terra senza danni, salvo la rottura del semipiano sinistro. A questo punto, nell’articolo avremmo potuto scegliere due strade: la prima, quella cara alle tesi dei rivoluzionari del Bar Sport, sarebbe stata quella di tacere e limitarsi a dire che il modello costa abbastanza poco ed ha ottime caratteristiche di volo anche se la sua “intrinseca delicatezza” lo rende adatto a piloti con una certa esperienza. La seconda invece, consisteva nel raccontare come si erano svolti i fatti e nel dire com’è stato risolto il problema: dopo aver riparato il pianetto, due puntoni in tondino di carbonio hanno reso il modello “flutter-proof”. Se non avete letto l’articolo, a voi indovinare quale delle due strade abbiamo scelto. Quando affido un modello per un test, dico sempre ai miei collaboratori che, se trovano dei difetti evidenti, lo DEVONO scrivere, spiegando anche che soluzione hanno adottato per risolverli. Lo crediate o no, io sono uno che non guarda in faccia a nessuno, nemmeno ai propri inserzionisti. Ho un’integrità morale, ci tengo e a chi prova a metterla in discussione gli spezzo la schiena (moralmente, è ovvio!). Qualcuno ha affermato che le riviste campano di pubblicità e non di vendite. Altra affermazione generica e cazzeggiante. Non so cosa facciano gli altri (ed essendo immune dall’invidia manco me ne frega niente) ma parlo per il nostro caso: noi campiamo di vendite e la pubblicità è solo un di più. Prova ne è il fatto che su Ventus e FlyOff ne trovate pochissima ed anche su Modellismo alcuni inserzionisti sono assenti da sempre. Perché non ce la danno? In un paio di casi sì, ma in tutti gli altri abbiamo la fila dietro la porta e continuiamo a rispondere di no. Insomma, rinunciamo a fare fatturato per tutelare i nostri lettori e la nostra dignità. Siamo talmente fedeli a questa linea di condotta, che alcuni anni fa ci siamo beccati una denuncia all’Autorita Garante per la Concorrenza e il Mercato. A denunciarci fu il distributore di un certo prodotto (perdonate la vaghezza, ma la questione è assai delicata) del quale avevamo evidenziato gli evidenti problemi, consigliando ai lettori alcuni (non uno, badate bene) prodotti alternativi dalle analoghe prestazioni. Ci siamo dovuti rivolgere ad un legale ed abbiamo passato quasi un anno a costruire la nostra difesa. La cosa si è poi risolta bene, nel senso che il Garante ha riconosciuto pienamente la nostra sostanziale correttezza ed ha rigettato la denuncia. Capite ora in che mondo di lupi ci dobbiamo muovere? Capite perché m’infurio quando sento certi discorsi? Quando scrivo che “Li guai del la pignata li sape la cucchiera” (i guai della pentola li conosce i mestolo) voglio dire che non è ammissibile parlare a vanvera di argomenti e realtà che non si conoscono. Fare una rivista oggi in Italia è una sorta di missione. In una giornata di lavoro, il tempo dedicato alla rivista è solo il 40%. Il restante 60% è dedicato alla risoluzione di problemi di vario genere. Sapete che cos’è l’AGCOM? Quasi sicuramente no, ma sapeste quanto rompe le p....! Per concludere e per ribadire che da queste parti i legami con le aziende ed il mercato sono di tipo rigidamente professionale senza concessioni di altro tipo, v’informo che il prossimo numero conterrà un disegno talmente poco commerciale e alla moda, che interesserà si e no un centinaio di persone in tutta Italia. Sono 14 anni che faccio Modellismo e posso vantarmi di non aver mai cercato di compiacere nessuno se non l’aeromodellismo stesso. Fatemi (e fatevi una cortesia): in futuro, quando vorrete accusare qualcuno di qualcosa, fate sempre i nomi portando elementi concreti e dati di fatto precisi e circostanziati a sostegno della vostra accusa. Il cazzeggio non fa bene a nessuno, a voi per primi!

Buona Pasquetta a tutti e senza alcun rancore. Siamo nati per confrontarci e discutere, non per inchinarci in adorazione di fronte al primo demagogo di passaggio.

Cesare

Ultima modifica di Cesare de Robertis : 17 aprile 06 alle ore 12:39
  Rispondi citando