Sono oramai mesi che ho impostato quest'esperimento al limite della fattibilità, ma del resto mi ha sempre divertito modificare progetti più o meno collaudati per il solo gusto di verificare se un aeromodello può uscire dai ranghi, e dimostrare così che è vero che bastano un paio d'ali e un'elica per volare... Tra l'altro sarà il mio rientro ufficiale tra esalazioni di cellulosica e polvere di balsa. Solo non tornerò alla modelspan: una volta scoperti Oracover e derivati, non c'è storia... Almeno per me!
Quindi, grazie al sig. Sulu, eccomi teletrasportato ai giorni nostri direttamente dal 1984/85 quando, dopo sette anni di gioie e dolori cioè voli e scassature, causa altri pressanti interessi ed impegni ormai incompatibili fui costretto ad interrompere la costruzione di un Athos, quell'orribile modello ad ala media senza capottina prodotto da Mantua Model "per radiocomando monocanale" ma già modificato per volare con tre canali.
Le ali finite e la fusoliera da finire furono speranzosamente parcheggiate in cantina assieme a motori, lattine di miscela e stracci imbevuti di ricino combusto. Nonostante periodici sopralluoghi e raccomandazioni fatte a genitori e condomini, durante un trasloco di masserizie al quale non ero presente l'Athos sparì da un giorno all'altro assieme alla mia modesta ma affezionata flottiglia volante. In un sol botto persi un piccolo acro a due assi dall'ala a forte spessore che un tempo volava in cerchio attaccato a due cavetti
, il mio primo RC della Graupner regalatomi da mio zio assieme alla radio (che tenevo in casa e che tuttora conservo gelosamente), un minuscolo VVC a tavoletta di mio progetto al quale montavo alternativamente un Testors .049 ed un Wen Mac di pari cilindrata, un VVC tutto giallo, cimelio del campionato italiano F2D del 1970 (quando i modelli ancora assomigliavano più o meno ad aeroplani...) ed un veleggiatore da 2,5 metri ad ala geodetica, completamente finito, cui mancava solo la ricopertura.
In attesa del volo di collaudo del Cessna 182 acquistato di recente, forse ce la farò entro questo finesettimana, comincio a postare qualche immagine dello scaletto di montaggio allestito lo scorso novembre. Se tutto fila liscio, tempo disponendo, il Lunik (altro orrore targato Mantua Model) si trasformerà da elastico 'sport' a trainer primario per acrobazia. Avrà un aspetto da aeromodello e non da legnetto anni '40, ala più media che alta, un
inrunner sul muso anziché una matassa elastica in pancia, una capottina intelaiata, un robusto carrello biciclo con ruotino sterzante, massimo 3 gradi di diedro e flapperoni.
L'importante è iniziare...