A me tutti questi modelloni mi fanno "un baffo"!
Ma vuoi mettere un bel farfallino di due metri, due e mezzo, che girovaga bello lento da destra a sinistra e da sinistra a destra, che ti spirala pigramente in una "bollicina" e col quale puoi fare delle "vertiginose" picchiate a cinquanta all'ora e successivo looping "mozzafiato" (nel senso che ci impiega mezzo minuto per effettuarlo) ...................!!!!!!!!!!
Per i "bigs" occorrono:
-il co-pilota aiutante;
-un'auto gigante per il trasporto;
-il pendio adatto per volarci;
-una casa grande per contenerli;
-........ecc. ecc. ....
-non da ultimo, un portafoglio bello "gonfio".
Beh!, è chiaro, ho volutamente "esagerato"; ma di quanto?
Facciamoci un pensierino sopra e valutiamo ponderatamente quale sia il modo più semplice di volare in pendio: a parer mio un veleggiatore, tradizionale (struttura in legno) o composito, con apertura compresa fra i 2,50 e i 3,50 rappresenta l'optimum. Lo smonti e lo riponi dove vuoi, lo lanci da solo, te lo porti in giro come vuoi, non occorre accendere un mutuo se lo acquisti già fatto e non ti sveni in Rx, servi, centraline e ammennicoli vari.
Se proprio ti piace la velocità fine a se stessa dov'è il problema? Con un buon 2,5 in fibra ci fai tranquillamente i trecento.
Secondo me questo andazzo attuale verso il "più grande", il più pesante, il più veloce, il più complesso elettronicamente e meccanicamente e, ovviamente, il più costoso, ci stà portando "fuori" da una sana pratica dell'aeromodellismo.
Chiaro, questo è il mio modo di vedere e di pensare e non ho assolutamente nulla di preconcetto verso chi predilige il "gigantismo"; quelle sono macchine tecnicamente eccezionali in mano a piloti altrettanto eccezionali: ma è un qualcosa che và un pò "oltre" il concetto di aeromodellismo.
Mi viene in mente la felicità che si leggeva fra le righe di quanto scritto da "mr_ade" al momento del collaudo del suo Spirit sulle colline nei dintorni di Catania.
Meditiamo, meditiamo .......