Dove osano i Sciurpadrun
Giornata epocale a Campo Gaudio per il primo tentativo di Sciurpadrun, organizzato a tavolino e scientificamente, di trasformarsi in un modellista. Le precedenti performance in materia, infatti, si erano tenute su un altro campo, con modello imprestato, e per questo non omologabili; stavolta, il sottoscritto si è presentato nell'arena modellistica con un proprio modello, approntato da un solerte Furnèr. Una folla da stadio attendeva eccitata e assetata di sangue uno spettacolo da gladiatori; e il dramma, ahimè, non ha tardato; una manovra pasticciata a quota mediobassa, l'improvviso manifestarsi di ciò che alcuni definirebbero il "rigor mortis" del principiante (mani che si avvinghiano alla trasmittente, elettroencefalogramma piatto, improvvisa mancanza di qualsiasi logica nelle manovre di volo) e, nonostante un generoso tentativo di chi mi affiancava ("Dammi la radio, coglione!") la frittata era fatta: picchiata verticale a pieno motore e rimbalzo del modello sulla pista. Un silenzio ammutolito, forse anche qualche risata... hanno accompagnato la mia camminata per recuperare il modello, o ciò che ne poteva essere rimasto. Colpo di scena: la robustezza del trainer ( l'arcinoto Easy Star della Multiplex) è tale che, a parte una percettibile deformazione nella simmetria del muso, non c'erano danni significativi. A detta di chi ha assistito, un autentico piccolo miracolo; e come tale, presumibilmente destinato a non ripetersi. Rincuorato da tanto...culo - tanto per chiamare le cose col loro nome - torno a volare e, nel corso della giornata, realizzo qualche atterraggio morbido e un paio di lanci di decollo in prima persona: un buon successo, detto dai severi giudici di gara, e almeno per oggi,il modello è salvo. Non per questo mi sono montato la testa; certo, l'articolo dello statuto del gruppo CR-RC che vieta l'utilizzo di aeromodelli a turbina, comincia a starmi un po' stretto.
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