Citazione:
Originalmente inviato da akme:. scusate la strana e magari buffa richiesta, ma sono un totale novellino nel settore del modellismo e ho bisogno di qualche volontario che mi spieghi la teoria di un radiocomando.
Sono in possesso di alcuni elimodelli (tutti rtf) e vorrei prendere anche qualche aereo (non necessariamente rtf).
Considerando che sono ormai due anni che la passione non cala, ho deciso di passare ad uno step successivo, comprando in primis un radiocomando che mi accompagni per un pò.
La scelta è difficile perche fondamentalmente non riesco a farmi una idea chiara di come funzioni il tutto.
Leggo di radiocomandi con modulo intercambiabile, riceventi, tx, ma fondamentalmente ho una idea molto vaga del tutto.
Tanto per esssere chiari non so nemmeno se comprando una dx7 poi posso usarla su qualsiasi marca di modellini...
Quindi, essendo uno che ha bisogno di capire prima di muoversi, chi se la sente di esprimere, didatticamente parlando, i concetti che ci sono alla base di un radiocomando e del velivolo finale?
Sono certo che sarebbe un post molto utile anche a tanti altri aspiranti modellisti dinamici.
Ringrazio anticipatamente. |
Lungi da me di scrivere un trattato riguardo il tema di apertura del 3D, ma nel tentativo di mettere ordine nel modo più semplice possibile pur rispettando l'esigenza di esaustività che ci si aspetta, ho messo insieme alcune logiche ...
Lo scopo di base di un sistema di comunicazione radio-modello è far si che i movimenti impartiti sulle leve di comando della radio vadano a muovere determinate parti mobili del modello attraverso l'utilizzo di servomeccaniscmi (volgarmente chiamati servi).
Per capire meglio la problematica, come sempre,
ricorriamo alla scomposizione in tanti sottoinsiemi mono-funzione, perciò, conseguentemente, possiamo suddividere una radio in 4 moduli che mnemonicamente potremo definire:
TX-I/O) composto da tutti i tipi di comando presenti, di input/output di gestione ed eventuale schermo
TX-HW) l'elettronica che rileva ed all'occorrenza elabora i precedenti comanadi/input
TX-RF) la sezione RF che trasmette i comandi impartiti al modello ed eventualmente riceve da questo dati telemetrici
TX-PWR) la sezione di alimentazione
Immaginiamo, pertanto, il primo modulo come il cabinet della radio con tutte le sue leve che pilota il modulo interno dell'elettronica che a sua volta pilota quello RF. Il modulo della alimentazione invece trasversale, giacchè alimenta tutti e tre i moduli citati.
Analogamente, anche una ricevente presenta altrettanti moduli ed ugualmente connessi: RX-I/O)composto da tutti i tipi di servi ed eventuali sensori
RX-HW) l'elettronica che pilota i servi ed all'occorrenza domani leggerà anche i sensori
RX-RF) la sezione RF che riceve i comandi impartiti dalla radio e domani potrà anche tramettere lo stato dei sensori
RX-PWR) la sezione di alimentazione
Immaginiamo anche qui una connessione in cascata (o volgarmente in serie) del modulo RF che fornisce i comandi ricevuti al modulo dell'elettronica che a sua volta controlla il movimento dei servi che rappresentano il modulo I/O.
Anche qui il modulo di alimentazione è trasversale giacchè alimenta tutti e tre i moduli appena citati.
Prima di approfondire i moduli della radio, c'è da dire che nel caso di RF di tipo 2.4GHz, alcune marche, ma ormai si fa prima a dire chi non ancora non l'ha implementato (Futaba, JR tra i blasonati e CORONA ed ASSAN tra gli economici), gode appunto di link bidirezionale: la tecnologia 2.4Ghz nativamente permette la possibilità che il modello trasmetti lo stato di sensori installati a bordo per l'ivio di valori quali, tensione delle batterie, correnti, velocità, accellerazioni, gps, livello di carburante ecc.
Riprendendo i moduli interni alla radio, con descrizione più dettagliate, nel tentativo di fornire elementi di confronto su radio differenti, possiamo evidenziare: TX-I/O-PROP) comandi proporzionali quali stick, manopole (knob), leve laterali (slide), trim
TX-I/O-NORM)comandi normali quali interruttori (switch)
TX-I/O-HAND) comandi di gestione come tasti, encoder e letture quali schermo LCD
TX-I/O-EXT) connessioni esterne quali Trainer/DSC
Pertanto quando si confrontano differenti radio, valutare bene le tipologie e le quantità soprattutto dei più difficili a trovarsi: i comandi proporzionali e loro eventuale montaggio su cuscinetto.
Valutare anche la tipologia dello schermo: se grafico o no, se retroilluminato o no, se di tipo touch o no.
Verificare l'ottima presenza di un'espansione di memoria interna attraverso l'uso di SD card.
Riguardo le connessioni esterne, iniziano a vedersi radio con connessioni al PC dirette anche se l'importante è più che altro la possibilità della connessione in se ... la mole di dati scambiata è esigua e quindi la tipologia di connessione è di minor importanza.
Buona la possibilità eventuale di programamzione della radio direttamente da PC e/o il salvataggio/ richiamo di dati di modello.
Riguardo il modulo interno dell'elettronica, quando a processore (quando senza è un giocattolo), diventa:
TX-HW-SW) e come tale è davvero difficile dare una lettura esaustiva giacchè molte aziende danno una loro interpretazione al medesimo.
Volendo semplificare e quindi tralasciando la tipologia di programmazione che cmq. resta un elemento di confronto (alcuni trovano più intuitivo un software piuttosto che un altro ...), possiamo identificare le principali funzioni di programmazione relative a ciascuna tipologia do modello (aeroplano, aliante, elicottero) e loro varianti: doppie, quadruple parti mobili per ala, coda a V, configurazione tuttala, direzionali posti alle estremità alari, elicottero con 2,3,4 servi per piatto oscillante ecc.
Prima di passare al classico movimento del servo, attraverso il centraggio (
SUBTRIM) si regola il centro esatto della parte mobile che per piccole inefficienze costruttive non è esattamente al centro quando il servo invece lo è.
Attraverso la funzione di inversionedel comando (
REVERSE) si potrà appunto invertire logicamente la corsa del servo.
Ogni corsa è programmabile attraverso una curva (
AFR)di cui si può modificare la figura rappresentata con n punti di riferimento (5,7,9, ma anche 17 punti), alfine di plasmare a proprio piacimento la rispondenza del movimento sullo stick rispetto a quello prodotto sul servo.
Potranno essere poi settati particolari programmazioni per limitare l'escursione massima del servo (
Dual Rate) come anche di ridurre la sensibilità a centro stick (
EXPOnential).
Per gli alettoni in particolare potrà essere programmato lo spostamento dell'alettone che sale rispetto a quello che scende (
DIFFerential).
Ci sono poi tutte le possibili miscelazioni per poter muovere più parti mobili assieme con un medesimo comando già definite dal software come ad es.
ALE-FLAP, FLAP-ALE, ALE-DIR, FLAP-ELE, BUTTERFLY (per aliante), ecc. ma anche miscelazioni libere con la possibilità di "legarle" anche l'una con l'altra per una sorta di movimenti a catena (ovviamente per particolari configurazioni di modello).
Potranno inoltre essere assegnati dei ritardi (
DELAY) sui movimenti di tali miscelazioni per far si che il modello non abbia brusche variazioni di assetto.
Particolarità davvero molto utili sono quelle di poter miscelare il grado di interazione du una miscelazione direttamente in volo (
TUNING) assegnado a questo scopo ad es. un comando proporzionale e successivamente a terra, giacchè il grosso della miscelazione è stato fatto, riassegnargli un trim libero che tornando in volo potrà essere sempre ritoccato.
Da non sottovalutare affatto la presenza delle cosidette
Fasi di Volo che permettono di settare miscelazioni, trim e varie in maniera differente per ciascuna fase di volo possibile: decollo, volo acrobatico, veleggiamento (se aliante), atterraggio ecc.
Da non sottovalutare la tipologia di inserimento di queste attraverso i comandi proporzionali e non solo interruttori, così ad es. da poter inserire più fasi di volo durante l'arco di movimento di uno stick (tipicamente quello del motore) ma riservandosi cmq. la possibilità di avere il solo controllo del motore attraverso l'uso di interruttore che inserisce la presenza delle fasi nell'arco di movimento dello stick o le esclude: per far ciò si adopera un
interruttore logico.
Un interruttore logico "lega" due input normali e/o proporzionali tipicamente con relazione logica AND, OR o EX-OR e perciò la precedente programmazione la si può effettuare programmando più fasi di volo sul medesimo stick in abbinamento ad un interrutore "legato" con relazione logica AND, cosicchè ponendo l'interruttore in OFF lo stick controlla solo il motore, e con l'interruttore in ON il medesimo stick controlla anche le fasi di volo, come anche solo quelle escludendo il controllo del motore da ciascuna ...
Cosa molto utile è la possibilità di osservare su monitor il movimento virtuale dei servi (
SERVO MONITOR) che ovviamente attraverso le miscelazioni non è più lineare e quindi poter visivamente testare quest'ultime prima ancora di connettersi al modello.
Alcune radio prevedono una connessione fisica radio-ricevente per prove a casa sul modello senza disturbare l'etere ... :-)
Non male la possibilità di assegnare a piacere il comando fisico (stick, interruttore leva ecc) al canale voluto e che questi siano presenti in un numero superiore alle ns. attuali esigenze (budget permettendo) ma soprattutto che siano di tipo proporzionale perchè all'occorrenza sono degradabili a normale, mentre, invece, un canale normale (per capirci di tipo on-off) non è estendibile a proporzionale.
Valutare il software di diverse radio è cosa davvero consigliabile benchè impegnativa, perciò è bene leggersi i manuali per confrontare capacità e modalità di programmzione delle funzioni che riguardano la tipologia dei modelli a cui si è interessati.
Il modulo RF (
TX-RF) può essere di tipo fisso o estraibile per consentire una maggiore flessibilità (si potranno provare anche altri tipi di trasmissioni della medesima marca ma anche di marche differenti ...) ed oggi per una maggiore sicurezza e non solo, anche di tipo 2.4Ghz.
Il non solo sta ad indicare appunto di tipo anche telemetrico, giacchè, da quando uscito, il link 2.4Ghz ha conosciuto quest'altro upgrade di tecnologia che presto plasmerà tutte le marche e che, per un fatto se non altro di pura rivendibilità dell'attuale nuovo, sarebbe meglio optare (a capacità radio soddisfatte per le ns. esigenze).
Giacchè la radio è solo il primo acquisto di quello che poi sarà una continua processione di acquisti in riceventi, è bene optare dando un'occhiata anche al costo delle riceventi, al loro ingombro e peso.
Ricordo inoltro che non si possono far comunicare riceventi con moduli Tx in 2.4GHz che non siano della medesima casa.
Arrivando al modulo di allimentazione (
TX-PWR) alcune radio già possiedono una batteria LIPO o cmq. la possibilità di inserirla e modificare perciò la soglia di allarme in funzione della tipologia di batteria inserita, generalmente NI-MH o LIPO.
Generalmente, le batterie di progettazine moderna richiedono tensioni intorno ai 7V contro quelle antecedenti di 9.6 e oltre.
Ho certamente dimenticato molto e certamente quel poco scritto poteva essere scritto ancora meglio, ma da qualcosa bisogna pur iniziare per migliorare ...
Buoni acquisti.
PS. Chiedo perdono per il maldestro tentativo di sintesi esaustiva ...
ho però un'attenuante: sono le 4:20 del mattino ...