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Vecchio 30 aprile 10, 13:11   #29 (permalink)  Top
fabionet31
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io credo che intenda sporcare con carta vetrata la superficie delle pale
a circa 2/3mm partendo dal bordo d'uscita..

quindi creare dei classici turbolatori alari fatti sulle palette... non male come idea, aiutano il flusso laminare a staccarsi

"In linea generale un turbolatore è un dispositivo che interrompe il flusso laminare su una superficie aerodinamica provocandone il distacco dalla stessa, a valle del turbolatore il flusso si riattacca alla superficie e prosegue in maniera turbolenta.
Utilizzare un turbolatore significa di per se incrementare la resistenza di forma di un profilo... ma allora... a che serve?
Il flusso laminare, quando rimane attaccato alla superficie, genera minore resistenza rispetto ad un flusso turbolento, il primo però tende a staccarsi con maggiore facilità rispetto al secondo al diminuire della velocità e all’aumentare dell’angolo di attacco.
Il flusso dopo essersi staccato, può riattaccarsi alla superficie in un punto più a valle, tra i due punti si forma una “bolla” che modifica la forma del profilo incrementando di molto la resistenza, con l’aumentare dell’incidenza ed il diminuire del Re questa bolla può allungarsi fino al bordo di uscita provocando lo stallo.
L’uso classico dei turbolatori consiste nell’applicare in una data posizione sul profilo alare, generalmente attorno al 25% del dorso, una striscia adesiva che forma lo scalino sufficiente a forzare la transizione del flusso da laminare a turbolenta ed a prevenire il formarsi delle famigerate “bolle di separazione”, che in condizioni di bassa velocità ed elevata incidenza causano un aumento di resistenza maggiore di quella provocata dal turbolatore stesso.
Nei modelli convenzionali, l’uso di turbolatori migliora le caratteristiche del profilo nel volo in termica ed ammorbidisce lo stallo anche se finisce con il penalizzare la velocità di punta.
Il software Xfoil simula la presenza di un turbolatore sul profilo semplicemente “forzando” la transizione del flusso ad una certa percentuale della corda, non sono date dimensioni di riferimento per il turbolatore da utilizzare ne è possibile studiare l'effetto di turbolatori di forme e dimensioni diverse, ritengo che questo sia una conseguenza degli studi condotti da Selig, il quale sostiene di non avere trovato sostanziali differenze tra vari tipi di turbolatori (nastri semplici, a zig zag, bolle e persino fori soffianti) purché garantiscano un efficiente innesco della turbolenza, conclude così che un semplice nastro largo l’1% ed alto lo 0.17% rispetto alla corda da risultati più che soddisfacenti, anche se comunque si affretta a precisare che altri ricercatori sono giunti a risultati diversi e raccomandano invece tipi specifici di turbolatori."
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