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Vecchio 24 aprile 10, 15:35   #1556 (permalink)  Top
wikipiero
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Originalmente inviato da Ing.GRIPPAUDO Visualizza messaggio
Grazie delle osservazioni, mannaggia a me che non riesco proprio a ricordare dov'è che avevo letto quell'articolo sull'accordatura delle risonanze! Mi ricordo che mi aveva colpito. Cercherò magari di essere un po' più preciso nel cercare di riportare l'osservazione che stava alla base del pricipio spiegato, abbiate pazienza se posso incorrere in inesattezze.

L'osservazione era questa: una sorgente sonora ferma produce una serie di onde sonore che si propagano nell'aria in egual modo e quindi con egual frequenza in tutte le direzioni. Praticamente quello che succede gettando un sasso in un lago, rapportandolo però a 3 dimensioni; non cerchi su una superficie quindi ma sfere concentriche. Se però la sorgente si muove rapidamente in una direzione, avremo che i fronti d'onda che si trovano nella direzione di avanzamento verranno compressi, con conseguente aumento della frequenza sonora, mentre i fronti d'onda che si trovano all'opposto della direzione di avanzamento verranno rarefatti, ossia aumenterà lo spazio tra un fronte e l'altro perchè la sorgente che li produce sta avanzando e se li lascia alle spalle interponendo più spazio e causando un abbassamento della frequenza dell'onda sonora.

In pratica, a parità di giri, a terra si può misurare una certa frequenza sonora all'interno della risonanza che è la stessa che si può misurare in qualsiasi punto attorno al motore, mentre in volo, nella risonanza avremo una frequenza minore che altrove, perchè rileviamo il suono da una sorgente che si sta allontanando rapidamente.

Fino a qui il ragionamento sembra essere logico ma bisogna aggiungere il fatto che il motore in volo prende parecchi giri. Tuttavia sembra che l'effetto di dilatazione del fronte d'onda che si verifica all'interno della risonanza sia tale da compensare in eccesso questo aumento di giri richiedendo quindi comunque un piccolo allungamento della pipa.

Questo è ciò che mi ricordo...naturalmente mi piacerebbe sapere se si tratta di una teoria fondata o meno, anche perchè sul piano pratico non ho avuto l'opportunità di verificarla.

Grazie a tutti, saluti!
quello del sasso nel lago non è un esempio calzante: l'avvicinarsi delle creste a "prua" e l'allontanarsi delle creste a "poppa" non misura la frequenza ma la lunghezza d'onda (legata alla frequenza tramite la velocità di propagazione), in più, un osservatore solidale con la sorgente d'onda vedrà un treno d'onde stazionario, per lui le onde non si muovono affatto (=niente oscillazione, niente frequenza). Ancora, su acque "fonde" la velocità di propagazione delle onde non è costante ma è inversamente proporzionale alla radice quadrata della lunghezza d'onda (motivo per il quale le onde arrivano in spiaggia sostanzialmente parallele alla costa a meno di forti perturbazioni tipo vento o maree), stò debordando quindi mi fermo. Il fatto è che l'onda di pressione che parte dallo scarico, arriva in fondo all'espansione e torna allo scarico impiega per questo tragitto sempre lo stesso tempo, sia che il modello sia fremo sia che il modello si muova, certo, dipende dalla velocità dei gas di scarico (e anche da altri fattori) che è costante (fissato il numero di giri del motore) rispetto alla marmitta. Il reciproco di questo tempo non è altro che la frequenza di risonanza che deve essere uguale al numero di giri del motore (okkio alle unità di misura, le frequende di solito si misurano in Hz=1/s, il numero di giri dei motori si misura in rpm=1/min).
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