Citazione:
Originalmente inviato da wikipiero X Ing.Grippaudo:
Non tirerei in ballo l'effetto Doppler che riguarda la differenza di frequenza misurata tra osservatori che si muovono a velocità diverse rispetto la sorgente d'onda, il fatto è che il sistema motore-pipa non ha movimenti relativi ne a terra ne in volo (vabbè, escludiamo pistone biella ed albero), ovviamente un osservatore a terra percepirà una frequenza diversa da uno solidale col motore e tale differenza non sarà nemmeno costante ma questo poco importa al motore. Come dici, dopo aver accordato la pipa a terra, sembrerebbe logico accorciare il collettore per ottenere la risonanza al numero di giri più elevato che si ha in volo, ma chissà, forse ci sono altri motivi per fare il contrario.
Colgo l'occasione per tornare sul mio precedente contributo rispetto al posizionamento della presa di pressione: la legge di Bernoulli non è applicabile ad una marmitta risonante (e nemmeno ad un banale silenziatore) e non è possibile invocarla per sostenere una qualunque tesi in merito. A mia conoscenza non esistono criteri per determinare a priori un punto di massima pressione all'interno di una pipa risonante e nemmeno mi risulta che esistano modelli CFD per farlo, stiamo parlando di un fenomeno che implca questioni di fluidodinamica, termodinamica e acustica, e non è nemmeno un fenomeno stazionario! Il fatto stesso che una famosa azienda come la Rossi posizioni la presa di pressione in posti diversi potrebbe essere la conferma che la questione non è così determinante, in altre parole: se non si notano differenze di prestazioni in nome di che cosa vogliamo spaccare il capello in quattro? Se poi qualcuno volesse farlo può sempre provarci col sifone del mio precedente contributo. |
Grazie delle osservazioni, mannaggia a me che non riesco proprio a ricordare dov'è che avevo letto quell'articolo sull'accordatura delle risonanze!
Mi ricordo che mi aveva colpito. Cercherò magari di essere un po' più preciso nel cercare di riportare l'osservazione che stava alla base del pricipio spiegato, abbiate pazienza se posso incorrere in inesattezze.
L'osservazione era questa: una sorgente sonora ferma produce una serie di onde sonore che si propagano nell'aria in egual modo e quindi con egual frequenza in tutte le direzioni. Praticamente quello che succede gettando un sasso in un lago, rapportandolo però a 3 dimensioni; non cerchi su una superficie quindi ma sfere concentriche. Se però la sorgente si muove rapidamente in una direzione, avremo che i fronti d'onda che si trovano nella direzione di avanzamento verranno compressi, con conseguente aumento della frequenza sonora, mentre i fronti d'onda che si trovano all'opposto della direzione di avanzamento verranno rarefatti, ossia aumenterà lo spazio tra un fronte e l'altro perchè la sorgente che li produce sta avanzando e se li lascia alle spalle interponendo più spazio e causando un abbassamento della frequenza dell'onda sonora.
In pratica, a parità di giri, a terra si può misurare una certa frequenza sonora all'interno della risonanza che è la stessa che si può misurare in qualsiasi punto attorno al motore, mentre in volo, nella risonanza avremo una frequenza minore che altrove, perchè rileviamo il suono da una sorgente che si sta allontanando rapidamente.
Fino a qui il ragionamento sembra essere logico ma bisogna aggiungere il fatto che il motore in volo prende parecchi giri. Tuttavia sembra che l'effetto di dilatazione del fronte d'onda che si verifica all'interno della risonanza sia tale da compensare in eccesso questo aumento di giri richiedendo quindi comunque un piccolo allungamento della pipa.
Questo è ciò che mi ricordo...naturalmente mi piacerebbe sapere se si tratta di una teoria fondata o meno, anche perchè sul piano pratico non ho avuto l'opportunità di verificarla.
Grazie a tutti, saluti!