Citazione:
Originalmente inviato da Ceres x il calcolo del momento raddrizzante essendo un trimarano stavo considerando il problema da un puro punto di vista statico (scienze delle costruzioni e condizioni di equilibrio). (ma forse sbaglio) -->Z vedi .....
peso stimato e poi valutare se le forze che impegnano la vela sono adeguate in funzione del vento?..
se riesci a essere un po piu chiaro sotto il punto di vista della progettazione dimensionale ti ringrazio.
non ho esperienza x quanto riguarda progettazione di barche.. e quindi non so bene da dove iniziare. grazie! |
Certo che ti sei scelto la cosa piu` facile per iniziare
Per il raddrizzamento, se fai i calcoli dei momenti statici non ti sbagli: dato un peso stimato totale e la posizione del baricentro (che sara` al centro in prima approssimazione) la semilarghezza moltiplicata per il dislocamento ti dara` circa il max momento raddrizzante.
Pero` bisogna tener presente che come lo scafo centrale sara` fuori dall'acqua e l'inclinazione aumentera` il momento raddrizzante potra` solo diminuire...
Insomma, c'e` da fare un po' di conti , ma se lavori per similitudine qualche numero sensato e` postato in questa discussione
http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post1236206 .
(Ti consiglio di leggere tutta la topic per vedere i vari problemi discussi.)
Un peso ragionevole per 120 cm di lunghezza e circa altrettanti di larghezza pare attorno ai 2,5 Kg e 60-70 dm2 di vele, meglio se l'albero non e` troppo alto (meno di 2 metri).
Quindi con 1,2 metri di larghezza il momento raddrizzante max sara` circa 2,6 x 0,6 metri = 1,56 Kg metro.
Paragonandolo a quello di una IOM, usando dati semnplificati abbiamo:
60 dm2 di vele
un'altezza del CV dall'acqua circa 0,6 metri
braccio di leva del bubo circa 0,4 metri
peso del bulbo circa 2,4 Kg
Il momento raddrizzante di una IOM inclinata 50 gradi (circa il limite di utilizzo, gioco 1 e 14 nodi di vento) e`: 0,65 Kg metro.
Quindi, a spanne, abbiamo un raddrizzamento doppio di una IOM e possiamo supporre di poter reggere, a pari vele, lo stesso vento ma non molto di piu`.
Infatti quando il monoscafo sbanda riduce la superficie delle vele esposta, le avvicina all'acqua (dove il vento cala di intensita` per effetto del gradiente), ma soprattutto aumenta il momento radrizzante. Questo crea una forma di autostabilita`.
Il multiscafo, invece, appena si inclina riduce il momento raddrizzante (la larghezza si riduce con il coseno dell'angolo di sbandamento) e quindi appena uno scafo si solleva si e` gia` al limite della scuffia.
Nei "veri" l'inerzia permette di avere il tempo di reagire, invece nel "piccolo" i tempi sono molto ridotti e quindi la scuffia e` sempre molto facile.
insomma, quando si va su uno scafo l'equilibrio e` sempre precario
Se pensi di voler approfodire un po' il discorso multiscafi c'e` un bellissimo libro di Crepaz che ne parlava diffusamente. Purtroppo non so se si trovi ancora in circolazione: pero` vale tanto oro quanto pesa e se si ha modo di reperirlo e` un buon investimento, doamni ti posto il titolo.
Qu ti mettoi qualche formula per i monoscafi a deriva zavorrata tratto da :
http://www.baronerosso.it/forum/navi...tml#post618608
Formula momento sbandante: Msb= 0.1(*) x (Sup tot) x Vv2 x Ca x cos(f)
Formula momento raddrizzante: MRa= (d') x (massa tot) x sin(f)
dove:
- 0,1 è il coefficiente sperimentale della risultante sulle vele per le "Barche vere" che c'era sul libro e su cui ho operato una correzione in base a osservazioni sperimentali sui modelli: ora io uso 0,05 che dà risutati plausibili.
-Vv2 è la velocità del vento al quadrato
-Ca è la distanza tra centro velico e centro di deriva (in altezza, naturalmente): la risultante delle forze antiscarroccio in prima appox si può piazzare sul baricentro della deriva
-(f) è l'angolo di sbandamento
-d' è la distanza tra il galleggiamento e il baricentro/asse del bulbo.
Per i multiscafi la formula del momento raddrizzante cambia piu` o meno cosi` se trascuriamo la massa dell'albero + vele (altrimenti al situzione peggiore ulteriormente)
Formula momento raddrizzante: MRa= (larghezza/2) x (massa tot) x cos(f)
E` chiaro che a 90 gradi di sbandamento il raddrizzamento e` nullo.
Ciao