Sbagliato.
Ben difficilmente due regolatori saranno perfettamente identici, esisterà sempre una pur minima differenza di tensione, e quello con la maggior tensione in uscita (seppur di pochi millivolt) si sobbarcherà la maggior parte del carico, anzi, tutto, se non "cala" sotto carico.
Inoltre, accoppiare due regolatori in parallelo "sparato" comporta almeno due (ma non solo) controindicazioni: la prima è che l'eventuale maggior tensione di uno indurrà in errore lo stadio regolatore dell'altro, con possibile "effetto valanga" nel senso che si indice a ridurre ulteriormente la tensione del regolatore che già eroga la tensione più bassa; la seconda, e non da poco, è che se uno dovesse andare ipoteticamente "in corto" trascinerebbe con sè anche l'altro.
Quando si desidera accoppiare due batterie (corretto) o due regolatori (sbagliato) disogna farlo perlomeno attraverso due diodi i cui singoli anodi siano collegati al positivo delle rispettive "sorgenti" ed i catodi siano in comune, formandone "l'uscita".
Ovviamente i diodi in questione dovranno essere generosamente dimensionati.
Nel caso si volesse ad ogni costo accoppiare due regolatori, oltre ai diodi di cui sopra sarebbe bene utilizzare due resistenze in serie di basso valore in Ohm ed alto wattaggio a compensare le diverse tensioni d'uscita dei bec, con l'handicap di smaltire parte della corrente in calore sulle resistenze.
Diversamente bisognerebbe progettare appositamente dei bec con tensioni di riferimento comuni (tracking) ma non mi risulta che esistano cose del genere nel nostro ambito, se non all'interno delle apposite "centraline" più sofisticate, forse.
Ciao
Renzo
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Un bel tacer non fù mai scritto....
Ultima modifica di re60cnc : 19 marzo 10 alle ore 23:41 |