Dopo pensamenti e ripensamenti, ho deciso di dividere gli scafi in due metà: l'opera viva, la parte di sotto, è assemblata alla rovescia sopra un ponte sul quale una volta terminato verrà assemblata l'opera morta. Una costruzione più navale che aeromodellistica, ma mi ci trovo meglio rispetto ai semigusci laterali classici o agli scaletti (io odio gli scaletti).
cla costruzione può sembrare massiccia per un modelletto da 120 cm (ogni scafo è poco meno di mezzo metro, che raddoppia contando le travi che reggono il quota). Ma è bene ricordare che il modello sarà pesantuccio, dopotutto si tratta di un bimotore, e lo scafo oltre alle sollececitazioni d'ammaraggio e atterraggio sull'erba deve anche sopportare il peso di un ala decisamente grande.
A proposito di ala, per rispettare il profilo decisamente ciccione dell'originale, il profilo scelto è un Clark YM-18 che evolve nel ClarkY.
Ecco un'immagine statica del progetto preliminare in sviluppo, giusto per dare un'idea dell'insieme: