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Vecchio 22 febbraio 10, 19:52   #16 (permalink)  Top
cecco
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Originalmente inviato da andrea_dm Visualizza messaggio
Salve,
sto seppur lentamente procedendo, ho quasi terminato di disegnare l’Albyone3 e sto procurandomi cio’ che serve: lentamente ma si procede. Oggi sono ancora qui con qualche domanda (e a breve ne seguiranno un paio sulla struttura di Albyone3 per .. Albyone )

per i motori elettrici si usano le stesse eliche dei motori a scoppio o tipi diversi?
E semmai: quali sono le differenze di forma?

Sempre elica ma sul modello:
nei motori a scoppio si fissa in modo che a motore fermo sia orizzontale, dubito che in un motore elettrico questo sia possibile. Quindi niente atterraggi senza carrello? Quindi solo piste decentemente lisce e niente erba o simili?
Peccato, i diversi posti che mi sarebbero comodi per volare hanno tutto tranne, ovviamente, piste pavimentate quindi pensavo di costruire Albyone3 senza carrello, lanciare a mano e atterrare sull’erba e/o con pattino (ammesso che per le prime (decine di) volte di atterraggio si possa parlare)

A proposito di lancio a mano:
non ho idea di quanto “tiri” un modello come Albyone3 con quel motore: si puo’ dare una fiondata col braccio o bisogna per forza correre? (da solo, radio in mano e pollice sul cabra, la vedo dura se devo pure correre )
E’ vero pero’ che il carico alare in ordine di volo e’ basso …

A proposito di pollice sul cabra:
come ho detto non ho mai usato un radiocomando proporzionale, avendo ora a disposizione diverse radio, tutte modificabili come “mode”, come mi consigliate di iniziare?
Lo so che si vola meglio “nel modo che ci sembra piu’ naturale” ma non ho assolutamente idea se esistono motivi esterni alla preferenza personale che consigliano di adottare un certo mode rispetto ad altri.
Personalmente mi sembra che sia piu’ naturale avere manetta + alettoni a destra e timoni a sinistra (anche perche’ con la manetta a sinistra mi sentirei un po‘ … copilota )
Citazione:
Allora considerato che non sei proprio un pischello irragionevole cercherò di perorare il discorso "campo di volo" dove troveresti tutto il know-how necessario per il tuo "aggiornamento" modellistico e magari qualcuno che ti aiuta nei primi passi....... ovviamente per il "mode" dovresti adattarti a quello più diffuso nel campo in modo da poter passare la radio a chiunque in caso di necessità (abbagliamento, moscerino nell'occhio, sigaretta impellente, ecc.); inoltre il campo di volo comporta anche un' automatico innalzamento dei parametri di sicurezza passiva che a me non dispiaciono affatto.

Infine, argomento tecnico circa la carica delle batterie al Litio:
trascurando ogni moda imposta da ragioni commerciali mi chiedo (da elettronico): un pacco deve necessariamente essere bilanciato in ricarica?
Quanto derivano davvero e alla prova dei fatti i singoli elementi di un pacco in media, man mano che passano i cicli carica/scarica se non li si bilancia?
Pensiamo ad un pacco con una vita di cinquanta cicli (ottimista?) se perfettamente bilanciato ogni volta che va in carica.
Se la deriva senza bilanciamento fosse tale da metterlo fuori uso dopo quaranta cicli (venti percento in meno, non poco) a mio parere non avrebbe senso bilanciare perche’ cosi’ il caricatore sarebbe infinitamente piu’ semplice: pochi componenti e nessun processore a bordo, quindi ben minori possibilita’ di malfunzionamenti con conseguente e quasi inevitabile danno alla batteria (si capisce che io sono un fautore convintissimo del “se non c’e’ non si rompe”?)
Senza contare che il costo delle batterie (prese all’estero come faro’ ) e’ decisamente contenuto, se fanno cinquanta cicli, un ciclo costa pochi centesimi quindi e’ molto meglio per la sicurezza averle nuove PRIMA, piuttosto che spremerle fino all’ultimo respiro.
Per chi non lo sapesse: un caricatore per pile al Litio-Polimeri (ben efficiente e con il giusto rapporto fra correnti e tensioni necessarie nelle varie fasi della carica) puo’ essere realizzato in modo estremamente semplice con non piu’ di una dozzina di componenti. Tanto semplice che avendo diverse esigenza di ricarica (correnti diverse, numero diverso di elementi) non conviene complicarlo rendendolo adattabile con commutatori o altro, e’ molto piu’ comodo farne uno per ogni diverso uso … e infatti, da tempo, ho in uso (per altri scopi, su altre apparecchiature) alcune celle singole dui diverse capacita' che carico cosi’ e non ho mai avuto problemi.
(info sempre disponibili per chi volesse cimentarsi, anche avendo relativa dimestichezza con il saldatore)

grazie, a presto
saluti
Andrea

Onestamente ancora non ho sufficiente esperienza sulle lipo da poter contestare certe abitudini ma dalle notizie che circolano e dalla documentazione tecnica che ho letto mi pare che ci sia poco da fidarsi a fare esperimenti con tali batterie........ è vero che sono sempre più affidabili e che alcune marche (con batterie di elementi selezionatissimi) quasi non necessitano di bilanciamento ma............. un caricabatterie computerizzato con bilanciatore integrato e tutte le sicurezze del caso si trova a 30-40 euricchi (cinese naturalmente!) e almeno gli puoi girare le spalle.
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