Salve,
sto seppur lentamente procedendo, ho quasi terminato di disegnare lAlbyone3 e sto procurandomi cio che serve: lentamente ma si procede. Oggi sono ancora qui con qualche domanda (e a breve ne seguiranno un paio sulla struttura di Albyone3 per .. Albyone
)
per i motori elettrici si usano le stesse eliche dei motori a scoppio o tipi diversi?
E semmai: quali sono le differenze di forma?
Sempre elica ma sul modello:
nei motori a scoppio si fissa in modo che a motore fermo sia orizzontale, dubito che in un motore elettrico questo sia possibile. Quindi niente atterraggi senza carrello? Quindi solo piste decentemente lisce e niente erba o simili?
Peccato, i diversi posti che mi sarebbero comodi per volare hanno tutto tranne, ovviamente, piste pavimentate quindi pensavo di costruire Albyone3 senza carrello, lanciare a mano e atterrare sullerba e/o con pattino (ammesso che per le prime (decine
di) volte di atterraggio si possa parlare)
A proposito di lancio a mano:
non ho idea di quanto tiri un modello come Albyone3 con quel motore: si puo dare una fiondata col braccio o bisogna per forza correre? (da solo, radio in mano e pollice sul cabra, la vedo dura se devo pure correre
)
E vero pero che il carico alare in ordine di volo e basso
A proposito di pollice sul cabra:
come ho detto non ho mai usato un radiocomando proporzionale, avendo ora a disposizione diverse radio, tutte modificabili come mode, come mi consigliate di iniziare?
Lo so che si vola meglio nel modo che ci sembra piu naturale ma non ho assolutamente idea se esistono motivi esterni alla preferenza personale che consigliano di adottare un certo mode rispetto ad altri.
Personalmente mi sembra che sia piu naturale avere manetta + alettoni a destra e timoni a sinistra (anche perche con la manetta a sinistra mi sentirei un po
copilota
)
Infine, argomento tecnico circa la carica delle batterie al Litio:
trascurando ogni moda imposta da ragioni commerciali mi chiedo (da elettronico): un pacco deve necessariamente essere bilanciato in ricarica?
Quanto derivano
davvero e alla prova dei fatti i singoli elementi di un pacco in media, man mano che passano i cicli carica/scarica se non li si bilancia?
Pensiamo ad un pacco con una vita di cinquanta cicli (ottimista?) se perfettamente bilanciato ogni volta che va in carica.
Se la deriva senza bilanciamento fosse tale da metterlo fuori uso dopo quaranta cicli (venti percento in meno, non poco) a mio parere non avrebbe senso bilanciare perche cosi il caricatore sarebbe infinitamente piu semplice: pochi componenti e nessun processore a bordo, quindi ben minori possibilita di malfunzionamenti con conseguente e quasi inevitabile danno alla batteria (si capisce che io sono un fautore convintissimo del se non ce non si rompe?)
Senza contare che il costo delle batterie (prese allestero come faro ) e decisamente contenuto, se fanno cinquanta cicli, un ciclo costa pochi centesimi quindi e molto meglio per la sicurezza averle nuove PRIMA, piuttosto che spremerle fino allultimo respiro.
Per chi non lo sapesse: un caricatore per pile al Litio-Polimeri (ben efficiente e con il giusto rapporto fra correnti e tensioni necessarie nelle varie fasi della carica) puo essere realizzato in modo estremamente semplice con non piu di una dozzina di componenti. Tanto semplice che avendo diverse esigenza di ricarica (correnti diverse, numero diverso di elementi) non conviene complicarlo rendendolo adattabile con commutatori o altro, e molto piu comodo farne uno per ogni diverso uso
e infatti, da tempo, ho in uso (per altri scopi, su altre apparecchiature) alcune celle singole dui diverse capacita' che carico cosi e non ho mai avuto problemi.
(info sempre disponibili per chi volesse cimentarsi, anche avendo relativa dimestichezza con il saldatore)
grazie, a presto
saluti
Andrea