Premesso che non credo alla resurrezione, alla transustanziazione e a tutte le altre menate del genere, permettemi di non credere neppure all'autocombustione, dei boschi o delle LiPo che sia. Quella batteria non ha preso fuoco per imperscrutabili cambiamenti di stato chimico-fisici, ma semplicemente perché due o più celle sono andate in cortocircuito. In questo mondo, non esistono altre possibilità. Ora si tratta di stabilire perché ciò sia avvenuto, ma senza la "prova del misfatto" sotto gli occhi, che fra l'altro dovrebbe essere ormai ridotta assai maluccio, la cosa è impossibile. Luca se non erro, dice di averla assemblata lui alcuni anni fa. E' sicurissimo che l'assemblaggio fosse stato fatto a regola d'arte? Esiste la certezza matematica che i connettori fossero ben isolati come lui pensa? E' sicuro che non ci fossero spellature sui cavi? Attenti, perché i cavetti della presa di bilanciamento sono mooolto delicati...
C'è la certezza matematica che nessuno possa averla spostata o manipolata in qualche modo? Una cosa è certa: una batteria in perfette condizioni che non viene messa in cortocircuito o comunque sotto stress, NON PUO' prendere fuoco. Il mio consiglio, molto economico, resta questo:
Costano due soldi (io le avevo pagate 5 Euro l'una) sono a tenuta stagna (in mancanza di ossigeno nulla si può incendiare) ed hanno una comodissima maniglia per il trasporto sul campo. Comunque non vi fate prendere dalla paranoia, altrimenti - come giustamente ha rilevato Esti - in cassaforte, tutte le sere, ci dovreste mettere il cellulare, il netbook, l'MP3, il navigatore e tutte le altre decine di minchiate che ormai infestano la nostra vita e che sono alimentate con celle al Litio. Non vivreste più.
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