Discussione: Kosmo 3
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Vecchio 21 gennaio 10, 22:54   #299 (permalink)  Top
MadMax75
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Io, se posso esprimere la mia, ritengo che un misuratore di incidenze in queste fasi di costruzione (ma anche se non soprattutto per ricontrollare aerei "pronti al volo") sia fondamentale. Quello della Robart è molto preciso ed ha un costo di circa 37 euro, se poi vai sui digitali spendi intorno ai 60.
Quello che dice Josseff è un metodo teoricamente corretto, ma praticamente non esente da errori. Infatti è molto facile trovare il centro del bordo di uscita ma non è altrettanto facile trovare il centro del bordo d'entrata. Quante volte guardando di profilo il bordo d'entrata di un ala ci accorgiamo di averlo carteggiato in modo un pò "ondulato" ? Specialmente quando dobbiamo mettere a 0° l'ala un piccolo errore in positivo non crea problemi, ma un piccolo errore in negativo potrebbe crearne. Nel dubbio preferisco sempre tendere a sbagliare in positivo. Quella che spesso (me compreso) chiamiamo incidenza, in realtà si chiama angolo di calettamento (angolo formato dall'asse longitudinale dell'aereo e dalla corda alare). L'angolo di incidenza in realtà è quello formato dal vento relativo (il flusso d'aria che investe il modello) con la corda alare. Il calettamento è fisso mentre l'incidenza varia a seconda dell'assetto del modello.
Specialmente quando utilizziamo profili biconvessi simmetrici (come credo quello del Kosmo) dobbiamo utilizzare le dovute cautele a posizionare il calettamento dell'ala a 0°. Quel profilo a 0° di incidenza non produce portanza, per produrla o aumentiamo il calettamento, o aumentiamo l'incidenza del velivolo cabrando. Fortunatamente, calettando il motore quasi sempre verso il basso, avremmo sempre un flusso dinamico che investe l'ala con un incidenza positiva. Preciso questo perchè in caso di errore, calettando l'ala in negativo, potremmo avere qualche problema specialmente in decollo. Infatti nei modelli triciclo si tende spesso a ridurre la gamba anteriore rispetto a quelle del carrello posteriore, e raggiungere incidenze superiori ai 4 ° , oltre i quali i profili non producono portanza, è più semplice del previsto. Potremmo non raggiungere forze sufficienti con la cabrata ad abbassare la coda dell'aereo e raggiungere incidenze positive per il decollo. Specilmente nei modelli anni '80 con superfici mobili ridotte. Anche in caso di piantata motore potremmo avere delle discese non proprio esaltanti.
Il profilo biconvesso simmetrico viene utilizzato negli acrobatici con calettamento 0° o quasi, per avere un volo rovescio molto simile a quello diritto, correggendo il meno possibile.
Non credo sia un caso però, che molti acrobatici moderni diano la possibiltà di registrare il calettamento dell'ala, come non sia un caso che siano tutti bicicli, per agevolarne il decollo, oltre che per ridurre la resistenza (ed il maggior peso) offerta dal carrello anteriore.
Questa ovviamente è la mia personale opinione, e vorrete scusarmi e correggermi nel caso avessi scritto castronerie, dovute sicuramente alla parte iniziale del mio Nick....
saluti,
MadMax
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