Ciao Luca,
se noti, nel mio passaggio precedente consideravo situazione tecnicamente esecrabile quella di porre ad intimo contatto materiali di incerte caratteristiche dielettriche con il conduttore "caldo" (polo centrale) del coassiale privato della schermatura o, peggio ancora, del vivo conduttore elettrico centrale, privato anche del proprio isolamento.
Nel tuo caso, così come avviene sempre con le modeste antenne destinate al WiFi, l'elemento centrale del coassiale, preposto alla funzione di elemento attivo di un dipolo verticale o derivati, è posto "in aria", ovvero non tocca l'involucro stesso, se non in caso accidentale ed in modo "puntiforme" (in punta, appunto !!...).
In questa condizione, il dielettrico vero e proprio è l'aria, e quindi non vi sono particolari problemi in termini di alterazione di capacità/impedenza/fattore di velocità del coassiale che funge da antenna.
La "custodia del cavo", che assurge al ruolo di radome, potrebbe creare danni solo in casi particolarmente scellerati (p.es. costruzione metallica, con polimeri caricati in metallo o carbonio, costruzione in fibra di carbonio), paragonabili ad una badilata sugli zebedei auto inflitta.
Data quest'ultima ipotesi come poco probabile, tendo a pensare che non sia necessario rimuovere assolutamente nulla, soprattutto con le brevi portate che utilizzi.
Non ti nascondo che quella costruzione sia da ritenere molto infelice, per una ricevente che possa essere usata su un modello con quota d'esercizio classica (poniamo 200-300 mt): in quella condizione si potrebbe definire "ricevente auto schermante", nel senso che il PCB della ricevente stessa si frappone al trasmettitore, almeno nelle fasi del sorvolo quasi verticale dello stesso, e quindi scherma ed attenua sensibilmente il segnale che tanto agogna (sic!).
Ma erano tutte così le famigerate riceventi IFS poi ritirate ?
Ciao
Renzo
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Un bel tacer non fù mai scritto....
Ultima modifica di re60cnc : 19 dicembre 09 alle ore 00:03 |