Citazione:
Originalmente inviato da fulcro Se l'ala "lavora" in livellato (e piacerebbe anche a me lavorare così da sdraiato ), l'azione del freno che turbola (devastando il profilo e provocando il caos totale nei filetti fluidi) induce la conseguenza primaria desiderata che è la perdita di portanza, ma anche una reazione secondaria rappresentata da una certa resistenza (attrito freno + risucchio della turbolenza generata), compensata dalla tendenza del mezzo ad accelerare per la perdita di quota.
Quando un freno è fatto bene, tutte le variabili sono in equilibrio e l'aliante si abbassa senza variare la velocità.
Questo avviene soprattutto sui veri (ero a bordo di un ASK 21): infatti tirando la barra del freno, si perde quota e la velocità rimane praticamente inchiodata a 90Km/h in finale, scendendo come sassi.
Se l'ala "lavora" invece in verticale, la cosa si fa interessante:
innanzitutto rilevo che in questa configurazione della perdita di portanza ce ne frega poco... siamo in verticale! Rimane il fatto però che se apriamo troppo presto (con l'ala ben soffiata) solo un freno da una parte e non dall'altra, si sbilanciano le portanze dx e sx e l'aliante potrebbe "frullare" (= come dare alettoni). Da qui forse lo snap descritto in un post precedente.
Per quanto riguarda la resistenza, in questa configurazione essa opera SIA CHE L'ALA VADA IN AVANTI O CHE VADA ALL'INDIETRO.
Pensateci bene: quando stiamo ruotando per eseguire la figura, un'ala accelera e l'altra rallenta fino al punto di innescare ciò che in parapendio è molto frequente, ovvero una vite negativa (si vira strettissimi e lenti fino al punto in cui un lato rallenta, rallenta, poi stalla e parte al contrario, all'indietro! poi sono caxxi...).
Quindi l'ala (supponiamo) da frenare inizialmente rallenta fino quasi a fermarsi (e fin qui l'utilizzo del freno potrebbe starci), poi per continuare a ruotare va leggermente in negativo: in questa fase l'attrito del freno ostacola la rotazione del modello.
QUINDI a mio parere, in questo caso l'utilizzo del "monofreno" comporta più svantaggi che vantaggi...
ciao
Max |
I freni servono a ridurre l'efficienza, l'ala non è più in grado di sostenere il veivolo, e automaticamente ci si mette in un assetto che è in grado di generare la portanza necessaria, ma questo nuovo assetto crea un attrito enorme, da qui la possibilità di scendere mantenendo la stessa velocità.
Fin qui credo che siamo d'accordo
Se l'aeroplano esegue una figura, ad esempio sta salendo perfettamente in verticale, se non ha un motore, l'unica forza che glie lo permette è la forza di inerzia, si acquista velocità dopo un affondata e si tira il cabra.
Qundo però scrivi "innanzitutto rilevo che in questa configurazione della perdita di portanza ce ne frega poco" presupponi che ci sia portanza. Se analizziamo le forze in gioco vedremo che non ci può essere portanza, se no non si potrebbe salire in verticale, il veivolo procede con l'assetto di portanza zero. Qualsiasi azione si vorrà fare su un ala (o entrambe) cambierà la condizione portanza nulla, e non si avrà più una salita perfetta.
Nel fatto specifico, cosa succede in assetto di portanza nulla aprendo un freno????
Che cazz ne so?