Ciao Ago:
m'inchino all'esperienza e se replico è per imparare non certo per polemica.
Ovvio che la superficie dell'ala deve contribuire alla resistenza a torsione, la struttura geodetica serve proprio a questo.
Ovvio che lo sforzo della baionetta sia solo di flessione e quindi le fibre debbono essere nel senso della lunghezza.
Tuttavia una trave o tubo che flette si rompe non perchè lo sforzo di trazione supera, nelle fibre tese, la resistenza del materiale acciaio o carbonio che sia, ma perchè l'allungamento delle fibre tese, sia pur minimo, sposta l'asse neutro della sezione verso la parte compressa riducendola di molto e questa cede per schiacciamento e pressoflessione aprendo la zona centrale e distaccando le fibre le une dalle altre.
Cosa senza dubbio opportuna sarebbe avere un nucleo centrale con le fibre ben distese ed un avvolgimento di fibra elicoidale a 45° per impedire che le fibre si distacchino le une dalle altre.
Quando fletti un tondino fino a romperlo, noterai prima una fessurazione longitudinale poi una espulsione del materiale nella zona interna ed infine si rompe anche la parte tesa.
Ora mi rendo conto che ritorcere le fibre non è esattamente come avvolgere la baionetta con una spirale per cui mi ripropongo di fare le prove di rottura che tu mi consigli. La cosa m'incuriosisce molto e non ho la presunzione di rispondere con un ragionamento teorico ad una esperienza consolidata.
Ti saluto cordialmente, Mauro.