Cari amici eccomi a fare il cronista delle ali del Galaxy.
Con queste foto potrete vedere il procedere dei lavori e la patologia della precisione applicata all'aeromodellismo che va sotto il nome di Gino de Dominicis.
Dopo aver stagionato le lastre di polistirolo tagliate un poco abbondanti (vedi puntata precedente) le stesse vengono squadrate con una macchina che ha un telaio con quattro fili caldi posizionati in modo da ottenere la pianta della semiala.
Il telaio, adeguatamente contrappesato, calato dall'alto taglia in successione le due facce opposte di ogni semiala e con un passaggio consente di ottenere una semiala di forma identica alle altre. (disegno1)
Poi i blocchi tutti uguali vengono sovrapposti, tracciati col pennarello nero e timbrati (
) SX e DX per un facile riconoscimento.
Poi tutte le semiali destre vengono tagliate con una macchinetta tanto semplice quanto efficace (disegno2) che sfrutta la rastremazione alare per creare un fulcro onde ottenere tagli matematicamente perfetti. Le dime coi profili vengono ritagliate nel lamierino di ottone perché il filo caldo di acciaio al nichel cromo sull'ottone scivola e non grippa a tutto vantaggio dell'uniformità di taglio.
E le foto testimoniano la perfetta esecuzione dei bordi di uscita, croce e delizia dei modellisti...
Si gira la macchinetta, le dime e con lo stesso sistema si tagliano le semiali sinistre.