Originalmente inviato da ALDO.T Raccolgo la richiesta di alcuni di non parlare solo di schiumini e rilancio con un building log (diario di costruzione) dedicato allultimo aliante (biposto) del grandissimo Teichfuss.
E una storia (lunga, ma cercherò di farla breve) che inizia dalluomo che, nel secolo scorso, ha costruito la maggior parte degli alianti in Italia fra le due guerre . Sicuramente i suoi erano fra i più efficienti: ricordo fra gli altri lo Sparviero e il Turbine.
Alcuni di questi sono stati rivisitati da Cornia, grande costruttore e compaesano del benemerito Teichfuss.
Svizzero di origine, venne in Italia negli anni venti per gareggiare nei velodromi, fra i quali quello di Bologna, allora costruito nei Prati di Caparra, dove ebbero luogo anche per le prime manifestazioni aree tenute in città. Teichfuss contro Binda in mitiche sfide che correva per vivere. Era anche un perito elettrotecnico molto in gamba e finito limpeto agonistico, si dedicò a portare la luce nei paesi delle colline fra Bologna e Modena, che raggiungeva da Bologna sempre e solo in bicicletta, tanto per tenersi in forma! A Pavullo si fermava spesso in una locanda per il pranzo, e fermati oggi, fermati domani, conobbe e sposò la figlia del gestore, con la conclusione di stabilirsi nellameno paese dei nostri Appennini.
Questa casuale serie di fatti portò a Pavullo, dove (per la lungimiranza di un suo concittadino) stava nascendo laeroporto che avrebbe dato i natali al volo a vela italiano, un uomo con le mani doro per la lavorazione del legno, con una curiosità tecnico-scientifica per tutto quello che volava (il primo tentativo di aliante lo costruì a Bologna sotto il velodromo), che lo portava a visitare la Wassercuppe alla ricerca delle novità del suo tempo.
Teichfuss si ispirava ai progetti di Jacobs ed altri ingegneri tedeschi, poi però realizzava delle opere che erano migliori dei modelli cui sera ispirato. Un campione tedesco volando sul Rehier e sullo Sparviero decise che il secondo (ispirato al primo) volava meglio!
Certo il discorso sarebbe lungo se dovessimo esaminare tutti i progetti del buon Teichfuss. Ci soffermeremo solo sullultimo suo progetto: un aliante biposto ad alta efficienza, con il quale intendeva rivoluzionare lidea che gli alianti da scuola fossero sempre dei polentoni. Si era così lanciato nella realizzazione di aliante di 21 metri, con ala a gabbiano (allora lo stato dellarte), con piloti affiancati, secondo i dettami della filosofia progettuale allora maggiormente in voga. Credo sia stato fra i primi progetti a presentare un profilo variabile con flap/alettoni. Finito di costruire nellautunno del 1942, Teichfuss ne era entusiasta: attendeva il collaudo previsto (a causa della guerra in corso) per il successivo settembre del 1943, con il suo pupillo e pilota collaudatore: quel Mantelli che tanto aveva gia dato e avrebbe continuato a dare al volo a vela italiano.
Pochi giorni prima del collaudo la Storia tagliò la strada a Teichfuss: l8 settembre cambiò la storia e i tedeschi in ritirata decisero di minare laeroporto Paolucci di Pavullo e il mitico Borea scomparve per la storia per entrare nella leggenda!
Il dopoguerra per varie vicissitudini fu molto amaro per Teichfuss, che trovò solo tardivamente un riconoscimento nel vitalizio che gli fu attribuito per la sua grande attività progettuale e costruttiva. Pur nelle ristrettezze economiche, però, Teichfuss continuava a manifestare sperticati elogi per il suo ultimo aereo che non aveva mai volato. Nel dopoguerra, fino agli anni 60, pregava prima Mantelli, poi Morelli (che stavano progettando entrambi un aliante biposto) che tenessero in considerazione quel progetto. A Mantelli diceva che si sarebbe trovato un asso nelle mani se avesse ripreso il Borea. Purtroppo però per sua stessa ammissione, non possedeva più i progetti cotruttivi del Borea, persi nei travagli del dopoguerra. Si raccomandava quindi che Mantelli li cercasso a Guidonia (dove erano stati fatti le prove nella galleria del vento) oppure a Bologna presso la Facoltà di Ingeneria, che aveva curato il collaudo statico dellaereo. (Queste informazioni sono state ricavate grazie alla libro Ali Misteriose di Rinaldi, purtroppo scomparso in un incidente aereo, che aveva avuto lintuizione da storico di riprodurre le lettere autografe che il buon Teichfuss scriveva in merito ai suoi progetti). I due progettisti però seguirono altre strade e a Teichfuss rimase sempre il desiderio mai avverato di rivedere il suo tanto amato BOREA volare sopra i tetti e le colline di Pavullo !
Vi ho fatto un po di storia perché sono convinto che chi si occupa a fondo di riproduzioni, sia anche un po un amante delle cose antiche e delle loro storie. Anche perché è proprio inseguendo la storia che questo progetto avrà improvvisa e inattesa soluzione!
Per questa prima puntata vi lascio la foto (una delle sole 3 disponibili) del Borea, ripreso nel 1942-43 davanti all hangar di Pavullo in tutta la sua bellissima forma slanciata, che ne faceva per lepoca un progetto davvero innovativo.
A presto per le altre puntate, ciao a tutti, Aldo
(non riesco a incollare la foto, che copio da un file Word: se qualcuno mi dà una mano! Grazie) |